San Donà, l’ex cantina sociale diventerà sede della Polizia locale e della Protezione Civile
18 Febbraio 2025Già lo scorso novembre il sindaco di San Donà Alberto Teso aveva paventato l’idea di trasferire le sedi di Polizia locale e Protezione Civile nel futuro edificio che prenderà il posto della cantina sociale.
«Abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione il progetto della cantina dei talenti – aveva ricordato Teso durante l’incontro di fine anno nella frazione di Fiorentina –, quello che voleva essere un punto di partenza per le startup innovative e il coworking. Abbiamo pensato di variare la destinazione e di mettere nella parte frontale, nei tre piani che guardano verso la nuova stazione ferro-gomma, la Polizia locale e la Protezione Civile, più un pezzo che rimane di capannone per i mezzi. Ciò vorrebbe dire avere sempre degli uomini in divisa che girano in zona stazione».
Unico inghippo al progetto, però, il cambio di destinazione d’uso rispetto al progetto originariamente previsto.
«I fondi PNRR sono vincolati al progetto presentato – aveva aggiunto il primo cittadino –. Nella richiesta originaria, infatti, la Polizia locale non era prevista, e la Città Metropolitana che coordina questi progetti non si assume la responsabilità di darci il via libera».
In questi giorni è però arrivato il via libera al nuovo progetto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
«Un presidio delle forze dell’ordine è indispensabile nella zona delle nuove stazioni – conferma, oggi, il sindaco Teso –. Sul Corpo di Polizia stiamo investendo molto, sia nelle assunzioni di nuovi agenti che nel potenziamento delle dotazioni».
Nel nuovo “polo di sicurezza cittadino” troverà posto anche una “control room” per coordinare la videosorveglianza tramite le oltre 150 telecamere presenti nel territorio comunale oltre che un’area dedicata al ricovero di tutti i mezzi di Protezinoe Civile e loro sede.
«Stiamo ancora lavorando sulla parte centrale della cantina – aggiorna Teso –, dove vorremo portare il giudice di pace. Le destinazioni originarie previste dal primo progetto, ovvero l’incubatore per startup, baby sitting, coworkin eccetera, sono state abbandonate in quanto impraticabili per mancanza di interesse da parte delle realtà del territorio che, da quando ci siamo insediati, nonostante i numerosissimi tentativi, Non hanno dimostrato alcun interesse.
Questi trasferimenti ci consentiranno di riorganizzare gli spazi di proprietà del Comune esistenti in città e realizzare anche delle economie di scala, migliorando la collaborazione tra le varie istituzioni e l’efficienza del servizio».