San Donà, consegnati gli attestati di partecipazione agli iscritti dei corsi di italiano per stranieri
1 Maggio 2024Conoscere la lingua del paese dove si vive è fondamentale per permette non solo di esprimersi ed essere ascoltati, ma anche acquisire competenze e capacità critiche per superare l’emarginazione e avviare da protagonista il proprio processo di integrazione nella società d’accoglienza, movendosi in autonomia per soddisfare i propri bisogni primari di vita oltre a partecipare pienamente alle attività della società ospitante e interagire adeguatamente in situazioni in cui è in gioco l’esercizio dei propri doveri e diritti.
A tutto questo mirano i corsi di italiano per stranieri erogati Associazione Accogliere APS di San Donà di Piave, presieduta dal dottor Giancarlo Maceria, coordinati da Francesca Sandre, Rosa Diotto e Monica Vistoli.
Questa sera la Commissione Pari Opportunità del Comune di San Donà e il Presidente del Consiglio Comunale Massimiliano Rizzello hanno consegnato ai corsisti gli attestati di frequenza.
Nell’anno 2023-2024 sono stati 18 i corsi attivati, per 46 ore di lezione affrontate nelle aule della Casa delle Associazioni.
In totale hanno potuto prendere parte ai corsi circa 150 persone, provenienti prevalentemente da Bangladesh, Egitto, Marocco, Ucraina, Nigeria, e molti altri stati. Si tratta per la maggior parte di adulti dai 20 ai 44 anni.
Tra i corsisti, una decina si stanno preparando per affrontare l’esame per la Certificazione A2, necessaria a ottenere il permesso CE per soggiornanti di lungo periodo, come prevede l’Art.9 del testo unico sull’immigrazione.
Sono stati il presidente dell’associazione, e le coordinatrici, a spiegare agli ospiti l’importanza delle attività svolte:
«L’associazione, grazie all’impegno dei tanti volontari, con entusiasmo riesce a favorire l’apprendimento della nostra lingua agli stranieri. L’auspicio è che questa attività si diffonda nel territorio in modo capillare per venire incontro alle richieste sempre più numerose di persone che vogliono inserirsi nel nostro tessuto sociale».