Territorio

Ceggia, la filosofia insegnata ai bambini della scuola primaria

25 Maggio 2023

Si può parlare di Talete, Eraclito oppure Parmenide anche alla scuola primaria? In altre parole, la filosofia può essere una disciplina da insegnare anche ai bambini? La risposta è sì. E lo dimostra il progetto che si è svolto alla scuola primaria “Carlo Collodi” di Ceggia.

Il percorso si è concluso ieri con un incontro che bambini e insegnanti hanno avuto con il professor Paolo Rizzante. Protagonisti ìsono stati gli alunni delle classi 4ªA e 4ªB. Tante le domande poste degli allievi: “Professore, cos’è per lei la felicità?”. E ancora: “Qual è per lei l’elemento più importante? Acqua, terra, fuoco o aria?”. Oppure: “Perché viviamo?”.

Dopo l’introduzione della dirigente scolastica Laura Zadro, gli alunni hanno presentato il loro percorso di approfondimento sulla filosofia, prima di porre i loro quesiti al professor Rizzante. La giornata è giunta al termine del progetto “Filò – Lezioni di meraviglia. Discutendo si impara”. A promuovere quest’Unità di approfondimento sulla filosofia sono state le maestre Antonella Albanese, Lorena Ave, Barbara Boer, Paola Burgio, Laura Camerotto, Meri Coppolecchia, Chiara Carraro, Beatrice Doretto e Maria Paola Feltrin.

Le insegnanti, illustrando il progetto, hanno sottolineato il ruolo che riveste la filosofia nel delicato processo di formazione dell’individuo, fin dalla giovanissima età. “Abbiamo dato voce ai tanti perché degli alunni – spiegano – in un luogo, la scuola, che è spazio di incontro e crescita per eccellenza. Questo risulta di fondamentale importanza per accompagnare il bambino nel suo percorso di scoperta di sé, degli altri e del mondo”.

Gli alunni hanno illustrato al professor Rizzante, in una conferenza a più voci, il percorso intrapreso. Ogni studente ha presentato una parte dell’itinerario, ben sintetizzato nell’albo cartonato, in cui gli allievi hanno raccolto tutte le attività svolte. A partire da Talete, Anassimene, Eraclito, Empedocle, Parmenide, per arrivare all’Agorà con Socrate.

“Il linguaggio teatrale è stata una delle chiavi attraverso le quali i bambini hanno interiorizzato i concetti”, aggiungono le insegnanti, “Fingere di essere Talete, che cade nel pozzo, oppure Anassimene, che cammina lungo la spiaggia tormentato dai dubbi, o ancora la sacerdotessa Pizia, che presso l’Oracolo di Delfi riceve ordini dal dio Apollo, è stato per loro divertente e arricchente allo stesso tempo”

Per il professor Rizzante, “la filosofia, prima di rifugiarsi nelle cosiddette scienze umane, era un’arte. Un’opera artigianale che utilizzava il logos, la ragione, per spiegare il mondo e i suoi enigmi. Arte umana a servizio dell’uomo. Perché non cominciare subito, allora, fin dalla scuola elementare, ad avvicinarsi a quest’arte, ad un’età in cui massime sono la curiosità e la meraviglia per ciò che ancora non si conosce? Una sfida che, posso dirlo con certezza, queste insegnanti e questi bambini hanno sicuramente vinto”.