Torre di Mosto, torna l’iniziativa “Nemmeno con un fiore”.
22 Novembre 2020“Nemmeno con un fiore”. E’ il titolo dell’iniziativa che, in vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ha deciso di riproporre anche quest’anno l’associazione I Colori della Vita, in collaborazione con i Negozianti Attivi di Torre di Mosto. Iniziativa giunta alla quinta edizione.
“Nasce dal negozio del signor Renzo Vedovo con delle fotografie di grande contenuto, fino a raggiungere con un filo rosso tutti i negozi che partecipano”, spiega Diana Aretano de I Colori della Vita, “Ogni negozio ha una locandina, con il logo delle Sentinelle contro la Violenza, fatto dal Socio Moris Vincoletto e una poesia di Rinascita del poeta Marco Sorzio.
Quest’anno partecipa anche la frazione di Boccafossa, dove un gruppo di donne ha attaccato delle scarpette di lana. Le artiste coinvolte sono Clara La Montanara e Monia Ferrazzo, donne di grande sensibilità verso problematiche sociali. Una giovane coin-volta è la socia Selene Dalla Libera, con una sua opera molto particolare”. Esposte anche alcune opera di Fabio Zanchi, “el pitor de la Livenza”.
L’associazione I colori della Vita, ormai da anni impegnata nella prevenzione della Violenza di genere, è stata formata dal Centro Antiviolenza ” La Magnolia” di San Dona’ di Piave, che segue l’associazione nei vari eventi. Collabora con l’avvocato Luca Pavanetto. “Tutti i negozi portano lo stesso messaggio, in occasione del 25 novembre giornata internazionale contro la violenza di genere”, conclude Diana Aretano, “insieme dobbiamo abbattere il “Muro del Silenzio”, dobbiamo avere la forza di denunciare, di chiedere aiuto e di tutelare anche i bambini che spesso sono anch’essi vittime , ” Violenza assistita.” E’ stata inaugurata una panchina rossa nel mese di giugno, con una scarpetta femminile e una da bambino, perché spesso dietro una donna vittima di. Violenza ci sono bambini che soffrono. Questo filo rosso che attraversa tutti I negozi di Torre di Mosto deve far sentire il nostro no alla violenza. Parlarne è il primo passo. Noi ci siamo”.