Territorio

San Donà-Portogruaro, “Ci siamo rotti i polmoni!”

4 Febbraio 2022

Azioni concrete per il miglioramento della qualità dell’aria.

È quanto chiede Legambiente Veneto Orientale Circolo “Pascutto-Geretto” alle forze politiche della Conferenza dei sindaci del Veneto orientale, con il supporto dei cittadini.

Per questo l’associazione ambientalista ha organizzato per le ore 11 della mattinata di domani, sabato 5 febbraio, due flashmob contemporanei, sui due principali centri del territorio: San Donà di Piave (piazza Indipendenza) e Portogruaro (piazza della Repubblica).

“Oltre 3 milioni di cittadini veneti vivono in zone con elevatissime concentrazioni di pm10 – spiega il circolo “Pascutto-Geretto” –. Questo particolato è cancerogeno e provoca danni cronici all’apparato respiratorio.

L’esposizione a questa sostanza causa la morte di decine di migliaia di persone ogni anno, e costa almeno 2000 euro pro capite di spese sanitarie ai soli cittadini veneti. Inoltre, costerà decine di milioni di euro di sanzioni europee”.

Estendere a un territorio più ampio le misure previste dall’accordo di bacino padano:

“L’accordo di bacino padano prevede che siano attuate misure contenitive nei comuni superiori a 30.000 abitanti – continua la nota –. Riteniamo inaccettabile che nel Veneto orientale la sola città di San Donà sia tenuta ad applicare tali misure.

Poiché l’aria è in continuo movimento e con essa lo smog, le restrizioni devono essere territoriali e non locali per portare un reale cambiamento della qualità atmosferica.

Con questo flash mob chiediamo che i provvedimenti restrittivi siano estesi all’agglomerato urbano dei comuni limitrofi a San Donà di Piave, al comune di Portogruaro e zone limitrofe”.

Nuove misure proposte da Legambiente:

“È necessario modificare i regolamenti edilizi per contenere le emissioni di biomasse e applicare il controllo delle caldaie a biomassa.

Ma rimane molto da fare su traffico e agricoltura, quasi tutto. Per ridurre l’inquinamento ci vogliono azioni reali e mirate, ci siamo stancati delle chiacchiere.

Le città devono garantire azioni concrete, favorendo l’uso dei trasporti pubblici e investendo in potenziamenti degli stessi, inoltre i piani della mobilità sostenibile devono accelerare nell’esecutività. Vanno rivisti i regolamenti edilizi, bloccando la costruzione di camini aperti, l’uso delle biomasse e migliorata l’efficienza energetica di tutti gli edifici pubblici.

In agricoltura, come primo passo, va reso efficace e verificato l’applicazione del calendario per gli spandimenti approvato dall’Arpav e fatto rispettare il divieto di accensione di fuochi.

È urgente ridurre il traffico urbano generato attorno agli edifici scolastici istituendo le “strade scolastiche”, una delle prime azioni che tutti i sindaci possono attivare a costo quasi nullo”.

Per tutti questi motivi il circolo di Legambiente Veneto orientale sarà presente domani nelle due piazze, dove i volontari srotoleranno uno striscione riportante lo slogan “Ci siamo rotti i polmoni!” e distribuiranno alla gente dei volantini con riportate le azioni richieste alla Conferenza dei sindaci.