Territorio

Portogruaro, assessore revocato, il sindaco: “Decisione sofferta, fatte valutazioni etiche”

18 Marzo 2025

Da una parte il sindaco Luigi Toffolo, chiamato a motivare le scelte che hanno portato alla revoca dell’ex assessore Mattia Scavo. Dall’altra le opposizioni, che non soddisfatte hanno chiesto a gran voce di entrare nel merito della vicenda e in particolare di sapere che cosa ha fatto venir meno la fiducia nei confronti del collaboratore di giunta “licenziato”.

E’ stato un consiglio comunale acceso quello di ieri sera a Portogruaro. Il consesso, nel corso delle comunicazioni iniziali, ha trattato la vicenda delle deleghe ritirate a Mattia Scavo. A prendere la parola è stato il primo cittadino, che ha parlato di una «decisione sofferta sia dal punto di vista politico che umano. In quest’ultimo periodo – ha commentato – sono venuto a conoscenza di accadimenti e fatti che mi hanno indotto ad analizzare la situazione, potenzialmente seria. Questi elementi sono risultati essere importanti per una mia valutazione sulla necessità di revocare le deleghe. Ho sentito inoltre i capigruppo di maggioranza, che hanno confermato la mia decisione. Eventi di tale natura – ha detto ancora il sindaco – mettono in moto valutazioni etiche e morali che oltrepassano il valore delle legge. Ciò che la legge non può sanzionare, lo può altresì la norma etica».

Una spiegazione che non è piaciuta ai consiglieri di minoranza. Così Sara Moretto: «La comunicazione non risponde ai dubbi e alle perplessità. L’intera città nei giorni scorsi è stata messa alla berlina e molti cittadini si sono sentiti presi in giro, prima di tutto per le modalità con le quali è stata gestita questa crisi di giunta. Non c’è stata chiarezza. Lei – si rivolge Moretto a Toffolo – conferma che la nomina dell’ex assessore Scavo è nata sul rapporto di fiducia, nel suo decreto conferma che non vi è nulla da dire sull’operato dell’ex assessore Scavo. Eppure senza un motivo lo revoca. Allo stesso tempo lo stesso ex assessore ha dichiarato che lei è stato costretto a questa revoca. Chi è il mandante di questa cacciata? Questa vicenda è stata gestita con fumosità e mancanza di trasparenza».

Duro anche Luigi Geronazzo, consigliere di opposizione, che ha chiesto trasparenza: «Se qualcosa c’è stato o non c’è stato dovevate essere chiari. Alle 16.30 ho ricevuto la comunicazione del sindaco che revocava l’assessore e alla sera stessa c’era la conferenza dei capigruppo: mi aspettavo che in quella sede il sindaco venisse a dirci cos’era successo. Prima di mandare a casa un assessore lasciate che si difenda: se veramente aveva fatto qualcosa di grave, la maggioranza gli faceva una mozione di sfiducia e lui in questa sede poteva difendersi. Ancora una volta il sindaco si è nascosto dietro a una penna».

A prendere la parola anche il capogruppo di Fratelli d’Italia Gabriele Verri, che ha sostenuto l’operato del sindaco. «Il provvedimento è finalizzato a garantire la serena prosecuzione del mandato amministrativo. Non credo si debbano fare elenchi. Senza la serenità non si lavora proficuamente». Guido Giuseppin, capogruppo della Lega, è in linea con il primo cittadino: «Le motivazioni sono state espresse e penso non ci sia molto da aggiungere. Se non che è venuto meno il rapporto fiduciario che sta alla base della nomina ad assessore». Critici Silvia Arreghini («L’atto è lecito ma va motivato: così si può impugnare al Tar») e Antonio Bertoncello.

Per l’occasione è stata presentata una mozione che chiedeva di poter discutere ulteriormente del tema. Documento respinto dalla maggioranza a cui i consiglieri di opposizione hanno risposto sventolando dei fogli dove campeggiava la scritta: “Vergogna”. Il consiglio è proseguito con la discussione degli altri punti all’ordine del giorno, salvo interrompersi a mezzanotte. Si continuerà lunedì prossimo.