Costa Veneta, carenza di personale di salvataggio
12 Febbraio 2025Ha creato trambusto, negli ultimi mesi, la nuova normativa del Governo relativa alla formazione e all’abilitazione dei bagnini di salvataggio, in vista della stagione turistica 2025.
La nuova direttiva, tra le varie modifiche, ha innalzato l’età minima per l’acquisizione del brevetto di salvataggio da 16 a 18 anni e il divieto di rinnovo per gli over 50.
In questi giorni, però, dovrebbero arrivare con il decreto milleproroghe dei correttivi alla riforma del salvamento, tentando di disinnescare il problema.
Comunque evolva la situazione il SIB Confcommercio Interprovinciale Venezia Rovigo vuole farsi trovare pronto, per garantire una stagione turistica in sicurezza per tutti i fruitori delle spiagge della costa veneta.
Per questo motivo, oggi, si è svolto un incontro istituzionale alla Direzione Marittima di Venezia
tra i vertici della Capitaneria di Porto e i rappresentanti di SIB Confcommercio Interprovinciale Venezia Rovigo. Al centro del dibattito, i temi cruciali per il settore balneare e un primo sguardo alla stagione 2025.
«Siamo felici di aver trovato una grande disponibilità all’ascolto delle nostre preoccupazioni e una proficua collaborazione da parte dei vertici della Capitaneria di Porto, in particolare del Contrammiraglio Filippo Marini – ha introdotto Lorenzo Braida, presidente del SIB Interprovinciale Venezia Rovigo –. Sul tavolo abbiamo portato importanti questioni: la formulazione di un piano di salvataggio legato all’attività del concessionario, che tanga conto quindi delle aree più e meno frequentate da bagnanti; e la più spinosa, legata al personale di salvataggio».
Non è una problematica recente quella relativa alla difficoltà di reperire personale addetto al salvamento. Per una buona percentuale formato da giovani studenti. Quest’anno in particolare, però, si presentano criticità maggiori derivanti dalla nuova normativa.
Dal SIB Interprovinciale Venezia Rovigo ecco quindi arrivare una proposta utile a mitigare il problema: la nuova figura del soccorritore – guardaspiaggia.
«Si tratta – spiega Braida – di una figura che noi concessionari ci impegniamo a formare sul primo soccorso e l’uso del defibrillatore. Del personale da integrare in quei momenti di bassa stagione in cui è più difficile reperire le risorse umane in possesso del brevetto di salvataggio.
Personale che sia pronto a intervenire in caso di necessità sotto riva, dove si presentano di norma la stragrande maggioranza di interventi, e che attivi quindi i soccorsi necessari».
Una proposta che non ha lasciato indifferenti i vertici della Capitaneria di Porto. «Proprio perché hanno compreso che non c’è alcuna speculazione in questo senso. La nostra priorità è la salvaguardia della vita umana – ha aggiunto il presidente Braida –. Vale tanto per noi, quando per le autorità che sono preposte a alla vigilanza in mare».
Quello odierno è stato però solo di un primo incontro tra SIB Interprovinciale e Capitaneria. Ma è stata certamente positiva l’apertura e l’ascolto delle autorità verso la problematica dei concessionari.
«Mi auguro possano seguire altri incontri – conclude Braida –. Speriamo che la strada prosegua, con l’obiettivo di arrivare a garantire la sicurezza e continuare ad avere quel servizio d’eccellenza anche per il salvataggio che ha sempre contraddistinto i servizi della Costa Veneta e che fanno sentire al sicuro i milioni di turisti che scelgono le nostre spiagge».