Ambiente, concluso l’anno di monitoraggio delle plastiche nei fiumi del programma River Eye
5 Novembre 2024Lanciato nella primavera 2023 dall’assessore regionale all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, il progetto di River Eye è giunto a conclusione. Quasi un anno di monitoraggio sul fenomeno del trasporto dei rifiuti plastici flottanti sui fiumi Piave, Bacchiglione e Canal Bianco che ha permesso di raccogliere dati molto importanti per pianificare le future scelte a tutela della salute dei corsi d’acqua regionali e, conseguentemente, del mare. Il progetto, basato su innovativa tecnologia della start-up Blue Eco Line e supportato da Plastic Free Onlus, l’associazione di volontariato che dal 2019 contrasta l’inquinamento da plastica, ha permesso di identificare e quantificare, tramite videocamere di monitoraggio, la presenza di macroplastiche nei fiumi veneti.
“Si tratta di una prima importante sperimentazione che ci ha aiutato a identificare le principali fonti di inquinamento da plastica, come scarichi industriali, afflusso urbano o abbandono diretto – sottolinea l’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin –. I dati che sono stati raccolti, oltre a produrre un quadro maggiormente completo della reale situazione, ora ci permettono di valutare anche possibili strategie di mitigazione dell’inquinamento come l’adozione di sistemi per l’intercettazione e la rimozione delle macroplastiche in ambiente fluviale e l’impiego di soluzioni nella gestione dei rifiuti. Proprio in vista di questa seconda fase stiamo sviluppando un ulteriore nuovo progetto, che mira a una sperimentazione dedicata alla pulizia vera e propria dei fiumi”.
Il trasporto dei rifiuti plastici dai centri urbani al mare, mediante i fiumi, rappresenta una seria minaccia per la fauna selvatica e gli ecosistemi. Secondo studi scientifici tedeschi, basterebbe una migliore gestione dei corsi d’acqua per abbattere fino al 50 per cento l’inquinamento dei mari.
“Il progetto River Eye ci conferma che è sempre più importante condurre azioni concrete nella gestione e cura dei fiumi, attraverso magari progetti di sbarramento e pulizia degli argini – aggiunge Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus – così da evitare che i rifiuti plastici arrivino in mare. Plastic Free ringrazia la Regione Veneto per la lungimiranza, la visione e la sensibilità dimostrata ed è pronta a suggerire i prossimi passi da compiere per incidere ancor di più a beneficio del territorio e del mare di questa splendida regione e dei suoi cittadini”.
L’analisi dei dati ha mostrato una correlazione tra le precipitazioni stagionali e il rilascio di macroplastiche nei corsi d’acqua, con picchi rilevati in primavera e autunno. Il Canal Bianco è risultato il corso d’acqua con il maggiore trasporto di rifiuti plastici flottanti, con un andamento intermittente imputabile alla presenza delle conche di navigazione e ai sistemi di regolazione del corpo idrico. In occasione di precipitazioni abbondanti, l’apertura delle paratoie lascia passare agglomerati di rifiuti accumulati a monte. Anche il fiume Bacchiglione ha presentato un numero significativo di rilevamenti ma in maniera più omogenea nel periodo, mentre il Piave ha mostrato un trasporto molto basso in diversi periodi dell’anno, ma considerevoli picchi in corrispondenza di precipitazioni, probabilmente nelle aree interne. Questi risultati potranno fornire una base per lo sviluppo di strategie di monitoraggio e mitigazione.