Altino, ripresi gli scavi, intanto è stato riconosciuto il Parco archeologico
18 Novembre 2024Ritrovamenti dell’assetto urbano di Altino nel I secolo dopo Cristo, un tratto della città romana e materiali residuali di un edificio con tracce di un’attività metallurgica adiacente alla grande cloaca scavata nel 2022. Sono questi i principali ritrovamenti degli scavi in corso nella zona del Parco archeologico di Altino.
Gli scavi sono ripresi grazie a un finanziamento erogato per la prima volta da parte del Ministero della cultura, in particolare della Direzione generale Musei, e destinato a campagne di scavo nei parchi archeologici nazionali (svolti oggi ad Altino dalla SAP Società archeologica). Il Museo archeologico e l’area archeologica di Altino sono ufficialmente diventati un Parco archeologico. Con il decreto del Ministero della Cultura, il percorso cominciato tre anni fa è arrivato a compimento dando la spinta definitiva al nuovo progetto.
Sarà un «museo all’aperto», che unirà la parte attualmente contenuta nel Museo archeologico con quella degli scavi, in un unico percorso più fruibile al pubblico. «Ogni Parco archeologico – commenta il Direttore generale Musei, Massimo Osanna – è espressione di un sistema integrato che vede resti archeologici e paesaggio come elementi inseparabili, un contesto in cui la memoria storica si intreccia con il valore paesaggistico e ambientale. Il Parco archeologico di Altino assume così un ruolo chiave nella conservazione e valorizzazione di questo peculiare ambito territoriale, in un’ottica di promozione e fruizione sostenibile dei luoghi della cultura».
Il Parco archeologico di Altino è inoltre stato inserito nel nuovo istituto denominato «Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna». Il nuovo istituto è diretto da Marianna Bressan. Gli scavi archeologici in corso sono visitabili durante gli appuntamenti di scavi aperti (prenotazioni 0422.789443 e drm-ven.museoaltino@cultura.gov.it), il prossimo sarà giovedì 21 novembre alle 15.30. Infine, il Parco archeologico sta collaborando con l’Università di Padova, con la professoressa. Rita Deiana, che si occupa di fare prospezioni geofisiche mirate all’apertura dei saggi di scavo.