Cinto Caomaggiore, il panificio Marinato spegne 100 candeline
21 Ottobre 2024Cinto Caomaggiore in festa per i 100 anni del panificio Marinato, storica attività locale che si rinnova da ben tre generazioni. Continuando a essere, oggi come allora, un punto di riferimento per tutta la comunità. Nel week-end, per l’occasione, il sindaco Gianluca Falcomer ha preso parte alla cerimonia a nome di tutta la cittadinanza.
«Una spiga d’oro è affissa sul nostro gonfalone, bianco e azzurro -ha detto il primo cittadino- e per mano del Panificio Marinato brilla potente e maestosa: non vi è luogo più adeguato dove possa farlo se non all’interno di questa bottega. È stato un onore donarne copia alla famiglia, che è un esempio per tutti noi».
A portare avanti le redini del panificio sono oggi Annalisa, Ornella ed Ezio, legati a una tradizione che trova nella figura di Andreina Zulian, madre e nonna, l’espressione vivente e quotidiana della storia di questa bottega. Moglie dell’indimenticato Franco Marinato, oggi come allora, a notte profonda, prepara i pasti ai collaboratori con dedizione, senza dimenticare figli e nipoti. Lezione appresa dai figli: le sorelle, Annalisa e Ornella, sono presenti in panificio prima delle luci dell’alba a confezionare i dolci e poi ad apprestarsi al bancone con sorrisi sempre pronti e accoglienti.
Ezio Marinato, dal 2016 Maestro d’Arte e Mestieri, ha raggiunto le vette della panificazione mondiale. Dal 2002 miete successi: campione europeo di panificazione a Bulle, in Svizzera e nel 2007 vincitore del mondiale di «Gusto e nutrizione» a Lione. Un curriculum, il suo, che lievita giorno dopo giorno. Non sono mancati momenti difficili, troppo difficili per chiunque da superare. Ed una volta in più, l’arte della sorridente accoglienza in questa casa ha subito un esercizio estremo, che risplende nel volto di Alessio.
«Franco -ha commentato il sindaco Falcomer- può serenamente riposare e vegliare: non può essere che orgoglioso di quanto ha lasciato. Uomo mite e laborioso, mi piace ricordarlo con un piccolo gesto che ha lasciato per testamento: “Non manchi il pane alla cena del venerdì dei giocatori della Vigor”. Altra sua grande passione. Oltre al lavoro. Oltre alla famiglia».