Torre di Mosto, un favo di api nel vigneto, interviene l’apicultrice Fiorindo
10 Luglio 2024Titolare di un salone di acconciatura a Torre di Mosto per lavoro, apicultrice per passione.
Nei giorni scorsi Monica Fiorindo si è trovata a posare forbici e spazzole per indossare la tuta anti puntura d’insetto e impugnare al posto della piastra per capelli un affumicatore.
Il motivo? Rispondere alla richiesta d’aiuto di un’amica che, lavorando nel vigneto nella frazione torresana di Sant’Elena, si è trovata davanti un grosso favo d’api appeso a un tralcio di vite.
Ronzio spaventoso, per i più. Ma non per tutti.
Arrivata sul posto con la sua Apecar, in pochi minuti Fiorindo ha rimosso in sicurezza il favo con i piccoli animaletti operosi.
Persona “del mestiere” Monica Fiorindo, oltre ad essere una produttrice di miele, da oltre vent’anni ha a che fare con le api, ed è pure un tecnico regionale di ApiMarca.
Purtroppo le api non erano in salute. Come spiegato dalla stessa apicultrice nel suo gruppo Facebook “Le Api del Bosco”, perché ammalate di varroatosi, una malattia parassitaria causata dall’acaro Varroa destructor, la malattia delle api con il maggior impatto sull’apicoltura.
Tanto che il ministero della salute e la stessa legislazione dell’Ue considera l’infestazione da Varroa destructor come una malattia rilevante del settore.
Le piccole api saranno quindi sottoposte a specifici trattamenti acaricidi anche associati a interventi di tecnica apistica, come rimozione di covata da fuco o confinamento della regina seguito da trattamento acaricida.
Un intervento quindi, quello realizzato da Fiorindo, che ha messo in sicurezza non solo il vigneto, ma anche il territorio circostante dalla possibile proliferare dell’acaro che in casi non curabili per le api porta per forza di cose all’eliminazione del favo.