Eraclea Mare, un’opera d’arte con la plastica raccolta: ecco “Il Pianeta Terra nei rifiuti”
4 Luglio 2024Ci sono centinaia di bottiglie di plastica di ogni colore, grandezza e tipologia. E poi, sotto, il disegno di una clessidra. Perchè il tempo sta per scadere e ognuno deve fare la propria parte. E’ con questo messaggio che l’artista Beniamino Pavarin, di Vigonza, nel vicentino, ha realizzato l’opera “Il Pianeta Terra nei rifiuti”, arrivata nelle ultime ore al centro di educazione ambientale di Eraclea Mare. La scultura è stata esposta lo scorso mese di ottobre alla 9° Biennale Internazionale di Arti Visive, presso la prestigiosa Villa Farsetti di Santa Maria di Sala, dove è stata insignita di un premio speciale della giuria.
«Ho realizzato quest’opera -spiega Pavarin- con il desiderio che possa contribuire a provocare un radicale cambiamento nei confronti di tutte quelle persone che sporcano, mancando di rispetto alla natura. Il mio obiettivo non è una carriera artistica. Le mie opere mi permettono di rispondere con i fatti alla domanda che spesso mi pongo: io nel mio piccolo, nei miei limiti, cosa posso fare? Io non posso è non devo rimanere indifferente».
L’artista fa parte del gruppo di volontari “Puliamo Vigonza” e assieme ai coordinatori, con guanti, pinze e sacchi, raccoglie rifiuti nei quartieri e nelle piazze, lungo i bordi delle strada e sulle sponde dei fiumi.
«In media -dice ancora Beniamino Pavarin- raccogliamo dai 10, 20, 30 grandi sacchi di rifiuti. Poi, quando ripassiamo dopo quattro o cinque mesi, ne ritroviamo altrettanti. Ogni anno nei mari del nostro pianeta vanno a finire otto milioni di metri cubi di plastica. Sono pari a circa 22mila metri cubi ogni giorno».
L’opera rimarrà a Eraclea Mare a luglio e agosto. «Siamo lieti -spiegano dall’amministrazione comunale- di ospitare al centro ambientale l’opera del signor Pavarin. E’ un monito per la difesa dell’ambiente, le sensibilizzazione al riciclo e allo spreco delle plastiche. Siamo fermamente decisi a mettere in atto tutte le iniziative, come questa, per trasmettere la consapevolezza che il futuro dell’ambiente e dell’ecosistema dipende solo dalle nostre azioni. Dobbiamo invertire la rotta».