Territorio

Portogruaro, allo Space di Lugugnana due intonarumori di Russolo realizzati da Pietro Verardo

29 Giugno 2024

A ottobre partiranno per la Galleria d’Arte Moderna di Roma ma nel frattempo hanno trovato ospitalità allo Space di Lugugnana. Due intonarumori di Russolo, realizzati da Pietro Verardo nel 1975, sono arrivati nelle ultime ore a Portogruaro e posizionati nella struttura di via Fausta dopo una meticolosa spedizione all’interno di apposite casse in legno. Dopo l’attenta scopertura da parte degli esperti, sono stati posizionati all’interno del centro artistico.

Questi strumenti musicali, molto in voga nei primi del ‘900, sono formati da generatori di suoni acustici che permettevano di controllare volume e frequenza dei suoni. L’intonarumori fu inventato nel 1913 dal portogruarese Luigi Russolo, esponente del futurismo e orgoglio della città del Lemene.

Gli intonarumori, a ottobre dell’anno scorso, sono stati ospitati a una mostra sul futurismo di Matera e in autunno partiranno per la Capitale.

Allo Space “Mazzini” di Lugunana, curato dal critico d’arte Boris Brollo, sono raccolte circa130 opere d’arte dedicate in maggioranza al Triveneto e per un 15% ad artisti italiani di altre regioni. La “raccolta”, concepita sulla scia dei FRAC (fondo raccolta arte contemporanea) francesi, è formata da una serie di opere lasciate al Comune di Portogruaro dagli artisti che hanno esposto negli spazi comunali dagli anni cinquanta ad oggi.

Ma anche dalla collezione di artisti veneti curata dalla Pro Loco di Portogruaro, grazie all’intuito di Marcantonio Bolzicco. Presente, infine, uno “zoccolo duro” proveniente dalla donazione diGiano Petrin. Con questa ultima aggiunta si inizia con i primi anni del Novecento, con autori veneti come Bozzato, Zancanaro, Guidi, Barbaro, Candiani, Borsato, Magnolato, Gina Roma, Carmelo Zotti e Biagio Pancino, accanto ai friulani Flumiani, Tramontin, Sbisà, Anzil, Celiberti Ciussi, Zigaina e Zavagno.