Territorio

Jesolo, in 1800 alla Festa diocesana dei Ragazzi “Hope”

15 Aprile 2024

Ha parlato di speranza nell’impegno quotidiano della vita il Patriarca Francesco Moraglia durante l’omelia tenuta ieri mattina al Palaturismo di Jesolo davanti ai 1800 ragazzi e ragazze giunti per partecipare alla Festa diocesana dei Ragazzi.

Il tema della speranza è stato scelto, infatti, dalla Pastorale Giovanile dei Ragazzi del Patriarcato di Venezia per ispirare e incoraggiare. Il triennio pastorale 2024-2026 sarà così incentrato sulla prospettiva a lungo termine per non agire in modo episodico nella vita dei ragazzi, ma accompagnarne i passaggi cruciali. Per la Pastorale Giovanile e dei Ragazzi una tappa fondamentale sarà il Giubileo del 2025 il cui titolo “Pellegrini di speranza” vede questa festa già orientata a questo grande momento.

Speranza, ha detto il Patriarca, «non è solo essere ottimisti, vedere sempre il bicchiere mezzo pieno o saper cogliere prima degli altri le opportunità anche se certamente vi auguro tutti questi atteggiamenti positivi. La vita però è impegno e deve mettere in conto anche le cadute perché solo così possiamo pensare di rialzarci. Una vita facile, molte volte, non è una vita felice mentre quando si raggiunge la meta, anche dopo alcune difficoltà, tutta la fatica diventa gioia e soddisfazione».

Il Patriarca ha, quindi, invitato i ragazzi a coniugare sempre al presente, nella loro vita quotidiana, alcuni verbi importanti: «condividere, creare, costruire, vivere»

Dal Patriarca è così giunto l’invito a vivere ogni momento nella speranza, «quando si vive un momento difficile in famiglia o si affronta un’ingiustizia scolastica o c’è un bulletto che rende la vita amara, ma anche quando si ha la pagella più bella della classe e i professori ti ritengono il numero uno. La speranza è libertà interiore, non avere padroni, guardare negli occhi gli altri. La speranza è non ragionare come ragionano tutti e questa cosa alla vostra età, ma anche alla mia, è molto difficile in ogni ambiente. Non ragionare come gli altri qualche volta vuol dire, infatti, essere messi da parte ma anche potersi guardare allo specchio senza vergognarsi».

«La speranza cristiana – ha concluso – è l’esame di coscienza e il criterio di verità della mia vita. Vi auguro di riscoprire oggi la speranza e che, da ragazzo o ragazza di speranza, siate capaci di qualcosa di fronte a cui gli altri si pongono delle domande».

Alla celebrazione della Santa Messa hanno partecipato anche il Sindaco di Jesolo Christofer De Zotti e il regista e attore Simone Riccioni.