Territorio

San Donà, rinnovati e ampliati i locali della Comunità Terapeutica Diurna “Maggese”

2 Luglio 2023

Autorità cittadine, sanitarie e sociali, volontari, imprenditori, associazioni del territorio, utenti e cittadini.

A centinaia, ieri pomeriggio, hanno affollato il giardino della Comunità Terapeutica Diurna “Maggese” di San Donà di Piave, per la presentazione dei lavori di rinnovamento e ampliamento della sede di via San Giorgio 12.

«La giornata di oggi è dedicata ai tantissimi che ci hanno aiutato mettendosi a disposizione senza mai nulla chiedere in cambio. Circa 50 persone tra professionisti, imprese, istituzioni. Un grande supporto che ha reso possibile arrivare alla giornata di oggi» ha commentato il presidente Michele Cereser, dopo la benedizione di don Giovanni Bau, il taglio del nastro, e la visita ai locali.

«Solidarietà dicembre ’79 è nata appunto nel 1970, accogliendo dapprima immigrati. Poi, attraverso il tribunale, anche carcerati, e quindi persone con vari problemi di dipendenza – ripercorre le varie tappe del progetto il presidente Cereser –. Si trattava di un’accoglienza residenziale. Nel 1991-1992 da Santa Teresina si è arrivati a questa struttura, l’ex scuola elementare di Grassaga. Ad oggi la CTD Maggese accoglie una decina ospiti con problemi di dipendenza, seguiti da 5 operatori coadiuvati dalla dott.ssa Giovanna Bortoluzzi.

Per il futuro puntiamo di arrivare ad accogliere almeno 15 ospiti, ora che la nuova struttura ce lo permette».

Il centro, che festeggerà nel 2024 i 45 anni di attività, è stato avviato da don Giovanni Bau, per prendendosi cura di persone con problemi di dipendenza patologica, fragilità e di disagio sociale, in convenzione con l’Ulss 4. L’attività svolta è suddivisa in un momento di orientamento che consiste in incontri, colloqui con psicologi e psicoterapeuti, e un altro momento in cui si curano aspetti occupazionali attraverso dei laboratori, per lo più opere di assemblaggio.

In tanti anni la comunità ha accolto circa 250 persone, diventando un punto di riferimento del territorio per la cura e la riabilitazione, collaborando con i Comuni della zona, anche con attività domiciliari.

«Quello che viene fatto in questa comunità è lodevole – ha commentato la sindaca di Musile di Piave Silvia Susanna, intervenuta come presidente della Conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale Sanità –. Aiutare le persone che stanno cercando di ricostruire la propria vita, cercando nuove possibilità, è lodevole e serve avere un luogo adeguato. Per questo mi sono fatta volentieri carico di portare l’argomento in Conferenza dei Sindaci, parlando di questo luogo che interessa tutti i Comuni del Veneto Orientale, e sono contenta che i colleghi sindaci abbiano creduto nei risultati che oggi vediamo. Grazie per quello che fate qui!».

Un plauso al progetto e ai volontari è stato portato anche dai rappresentanti del settore sanitario e sociale del Veneto: il direttore generale dell’Ulss4 Mauro Filippi, il dott. Diego Saccon, direttore dell’unità operativa complessa Servizio per le Dipendenze (Ser. D.) dell’Ulss4 e la dott.ssa Maria Carla Midena, della direzione servizi sociali della regione Veneto alla quale fanno capo i settori delle dipendenze, terzo settore, nuove marginalità e inclusione sociale; che hanno sottolineato l’importanza della capacità di accoglienza, a prescindere dalle diagnosi e dai pregiudizi.

«Realizzare questi lavori è stata una sfida enorme. Superata grazie alla disponibilità di tantissime persone e imprese del territorio – ha spiegato Cereser –. Nella mia vita lavorativa sono sempre stato abituato che se andavo a trattare con qualche grossa società, da una parte chiedevo, ma dall’altra dovevo dare altro in cambio. Qua, che soldi non ce ne sono, ma soltanto una grande idea di aiuto, alle persone è bastato. L’aiuto ricevuto da tutti è stato incredibile, sia dal comune che dalle tante imprese e associazioni».