Cultura ed Eventi

San Donà, gli studenti dell’ITIS Volterra si preparano per i Mondiali RoboCup di Bordeaux

14 Giugno 2023

Dopo aver conquistato titoli su titoli nel corso dell’anno a tutti i livelli, dai campionati regionali, ai nazionali e, la settimana scorsa, perfino tre podi europei, i ragazzi dei team di robotica dell’ITIS Volterra di San Donà di Piave si preparano ora alla sfida più dura dell’anno: quella con i campionati Mondiali RoboCup Junior di Bordeaux.

Si tratta della più grande competizione di robotica e intelligenza artificiale al mondo.

Proposta nel 1996 da Hiroaki Kitano per stimolare le ricerche, la RoboCup mira a promuovere l’interesse, la pratica e la conoscenza delle scienze correlate: meccatronica, informatica, elettronica, meccanica e intelligenza artificiale.

I mondiali, arrivati alla 26a edizione, si svolgeranno dal 4 al 10 luglio in Francia, al Centro espositivo di Bordeaux. In tutto saranno presenti circa 2.500 studenti delle scuole medie e superiori (dai 14 ai 19 anni), provenienti da 45 paesi di tutto il globo.

In rappresentanza dell’Italia ci saranno anche due team sandonatesi dell’ITIS Volterra, che sono riusciti a staccare un pass per le finali mondiali, dopo aver vinto le selezioni a Roma il 5 maggio scorso svoltesi all’Università Campus Bio-Medico di Roma e alla sala della Protomoteca del Campidoglio.

Questi i due team qualificati:

  • Categoria Rescue Simulation: Alin Odobescu, Michele Tesser (Classe 5D);
  • Categoria Rescue Maze: Denis Kosumovic, Davide Rorato (Classe 5A).

Mentor e insegnanti dei team: Fabrizio Vendramin, Mirco Segatello e Diego Chinellato.

«La Rescue Simulation è una competizione di robotica per informatici – spiega il Prof. Diego Chinellato, Mentoring e tecnologie AI delle squadre sandonatesi –. L’ambiente di gara è interamente simulato e gli studenti devono programmare un robot virtuale in grado di esplorare un labirinto assolvendo vari compiti, come rilevare la presenza di vittime o costruire una mappa dell’ambiente. Il focus è lo sviluppo dell’algoritmo che rappresenta il “cervello” del robot. Gli agonisti devono “modellare” il robot scegliendo (entro un budget definito) quali sensori usare e dove collocarli».

«Per la categoria Rescue Maze, invece, la sfida si svolge in un vero e proprio labirinto, dove i robot mettono a frutto gli algoritmi sviluppati dai ragazzi (in linguaggio Python e C++) per risolvere le sfide assegnate – aggiunge il prof. Fabrizio Vendramin –. Questo tipo di gare di robotica mettono assieme tante competenze trasversali per programmare i robot: dall’analisi delle immagini, alla gestione della funzione motoria, da un’adeguata interazione umana e robotica al processo decisionale dell’intelligenza artificiale».

Campo di “allenamento” dei ragazzi dove possono progettare, realizzare, e mettere all’opera le proprie creazioni è il Crunchlab di San Donà, che fin dalla prima gara ha sempre supportato gli studenti, mettendo a disposizione un campo gara vero e proprio, simile a quello che i team si troveranno ad affrontare ai mondiali.

«Le gare sono molto complesse, e per questo è importante un allenamento con spazi e tecnologie adeguate – conclude Vendramin –. Le simulazioni vengono effettuate con appositi programmi professionali, sviluppati su 4 livelli di difficoltà, non si tratta di “giochi”. Gli scenari sono dei più vari dove per esempio i robot devono muoversi autonomamente all’interno di un edificio crollato, alla ricerca di superstiti, individuando e superando determinati ostacoli che possono incontrare sul loro cammino, riconoscendo zone pericolose evitandole. I sistemi sviluppati sono quelli utilizzati anche per le automobili a guida autonoma, il che da un’idea del livello molto alto di competenze che servono».

Una nuova sfida, ai più alti vertici del campionato RoboCup, che i ragazzi non vedono l’ora di affrontare.