Jesolo-Oderzo, il Club Sandwich diventa dolce
6 Giugno 2023A Jesolo si scaldano i motori, o per meglio dire le piastre, in attesa dell’edizione 2023 del contest “Il miglior club sandwich di Jesolo”. Ideato dall’imprenditore della ristorazione Gianfranco Moro per far conoscere e premiare l’eccellenza del Clubsandwichjesolo, quest’estate il contest si dividerà in due date: 26 giugno si sfideranno chioschi, bar, pub, ristoranti, mentre il 20 luglio gli hotel.
In attesa della sfida a suon di spatole e ingredienti sul litorale Jesolano, però, arriva una novità assoluta: il club sandwich dolce, grazie agli insegnanti e agli studenti dell’istituto professionale Engim Brandolini Rota di Oderzo.
L’istituto, infatti, tra i suoi corsi di studio annovera un percorso di “Operatore Agroalimentare” dove gli studenti possono acquisire le competenze di pasticceria, gelateria, panetteria e pizzeria.
Si tratta di un gustoso dessert, realizzato declinando gli ingredienti originali del celebre “panino americano multistrato”.
L’idea di declinare nel dolciario i classici ingredienti (e aggiungendone di nuovi) è stata realizzata dagli insegnanti e dagli studenti del corso di panificatore e pasticcere della Scuola.
A capitanare insegnanti e allievi nel progetto è il professore Paolo Favaro, che ha studiato a lungo ingredienti, dosi e ricetta, prima di presentare la gustosa novità, presso la sede dell’ENGIM di Oderzo.
«Lo scorso anno, assistendo al concorso per il miglior club sandwich di Jesolo, mi è venuta l’idea di estendere il concetto di questo “panino” che tutti conosciamo al mondo della pasticceria – ha raccontato Paolo Favaro -. Ne ho subito parlato con l’organizzatore del contest, Gianfranco Moro, che si è immediatamente dimostrato entusiasta. Abbiamo così cominciato a lavorare per mettere a punto il nuovo prodotto».
Da quel momento è iniziato un viaggio fatto di studio nella pasticceria e di sperimentazioni al fianco di sette professionisti del settore. In seguito, sono stati coinvolti, oltre ad alcune aziende esterne, anche gli allievi, che si sono subito appassionati all’idea di lavorare a questa innovazione.
«Parliamo di innovazione quando si è capaci osservare con nuovi occhi la tradizione e di tradurla con metodi moderni – ha commentato Gianfranco Moro -. I ragazzi sono i primi a voler prendere parte e dare un grande contributo a questo tipo di progetti».
Gli ingredienti del club sandwich dolce:
pane in cassetta, crema al mascarpone, fragole a pezzetti, geleé al pomodoro, frittata dolce, crepes dolce con inserto di insalata gentile, crema al mascarpone con i ribes, bagna di vaniglia, ganache al cioccolato bianco con coulis di ribes e fragole (o lamponi).
I tempi di realizzazione variano fra i 90 e i 120 minuti, a cui si aggiungono 60 minuti di stabilizzazione in congelatore (a una temperatura di 4° centigradi), taglio e consumo.
In alternativa, eventuale abbattimento negativo e stoccaggio negativo a -18° (gestione del prodotto secondo catena del freddo).
Hanno partecipato al progetto: Paolo Favaro, docente ENGIM e mastro pizzaiolo, Gianfranco Moro, imprenditore e docente ENGIM, Carlo Dalla Longa, docente ENGIM (Richemont Club – Ambassadeur du Pain), Caterina Vinante, artista decoratrice, Cristiano Gaggion, docente ENGIM (consigliere nazionale Confartigianato dolciario), Enrico Giavon, docente ENGIM e tecnologo alimentare, Beppo Tonon, maestro decoratore.
«Quando si lavora con un gruppo di docenti con simili competenze e passione, diventa un’opportunità poter assecondarne le idee e un privilegio vedere vincere le sfide – ha spiegato Alberto Pessa, dirigente dell’istituto -. È proprio dal club sandwich dolce che nasce “Club ENGIM”, un momento di incontro a cadenza annuale che si pone l’obiettivo di unire le eccellenze che, a vario titolo e con ruoli differenti, condividono e scambiamo idee e proposte utili alla vita di questa scuola. Fanno parte del “Club” docenti, studenti che si sono distinti nel loro percorso scolastico (e che saranno i nostri “ambassador”), aziende e stakeholder che sostengano la formazione e collaborino con ENGIM, condividendone il codice etico».