Territorio

Siccità, il 2023 vede all’orizzonte una situazione siccitosa come il 2022

12 Aprile 2023

La Conferenza dei Sindaci della Venezia Orientale e il Consorzio di Bonifica Veneto Orientale che si estende anche ai Comuni dell’Opitergino serrano i ranghi in vista della grave siccità del 2023.

La condizione di siccità verificatasi già nell’estate 2022 ha determinato diffuse condizioni di sofferenza per il territorio nel suo complesso, con situazioni critiche prolungate per il settore agro-alimentare, per gli ecosistemi acquatici e con breve e puntuale, ma preoccupante fase problematica per l’approvvigionamento potabile.

L’esiguo apporto di precipitazioni nei mesi invernali e di inizio primavera, poi, con i livelli già ai minimi storici nei fiumi e nei corsi d’acqua che concorrono alla gran parte degli apporti idrici per l’irrigazione delle colture, la conservazione dell’ambiente e gli usi civili e industriali, la precoce risalita del cuneo salino, costituiscono le premesse per un periodo primaverile estivo notevolmente problematico anche per quest’anno.

La particolare condizione in cui si trova il territorio del Veneto Orientale, collocato nella porzione di valle dei bacini dei principali fiumi alpini Piave, Livenza e Tagliamento e dei numerosi corsi fluviali di risorgiva aventi origine nelle aree della pianura opitergina e pordenonese, richiede un forte sostegno per il rispetto del principio della equa ripartizione delle risorse.

«Evidenti sono le problematiche interregionali sulla gestione delle acque e che misure più tenaci vadano perseguite – spiega il presidente della conferenza Gianluca Falcomer –. Ad unanimità il 5 Aprile i Sindaci della Venezia Orientale hanno approvato un documento che si rivolge a Regioni, Ministeri e tutti i livelli intermedi e che insiste sulla necessità di una governance per bacini delle acque e non più a frammentazioni amministrative: basta al feudalesimo dell’acqua. Nessun territorio della Nazione può negare l’acqua ad un altro per egoismo».

I Sindaci battono quindi i pugni perché si adottino chiari ed efficaci investimenti per l’uso oculato e intelligente dell’acqua.

«Per l’acqua – continua Falcomer –, l’IPA della Venezia Orientale si è dotata del più importante piano di investimenti dal dopoguerra. Se servono spendere bene fondi europei, tipo il PNRR, per i quali s’arranca a spendere, a fine del 2022, la Conferenza ha inviato al Ministro Salvini un ambizioso piano elaborato dal Consorzio da circa 200 milioni di euro.

Facile impegnarsi a battersi per una gestione di bacino se poi non si pensa anche a livello locale».

I Sindaci intendono quindi porre un freno anche ai pozzi artesiani che non dimostrino un uso agricolo e umano in base alla portata del pozzo. «Si va verso le Comunità artesiane – conclude Falcomer –. Basta all’acqua potabile di falda lungo i fossi: se l’acqua non si condivide, il pozzo va chiuso».

I primi cittadini hanno quindi approvato un ordine del giorno che riguarda il coordinamento d’area in risposta alle potenziali condizioni di siccità per l’estate 2023, che prevedono:

  1. Siano richiamate le necessità di una forte azione di equilibrio e coordinamento degli usi delle risorse idriche, da parte dell’Autorità di Distretto delle Alpi Orientali, della Regione del Veneto, della Regione Friuli Venezia Giulia, dalle autorità ministeriali e dalle altre autorità pubbliche deputate alla “governance” in materia, anche in condizioni di emergenza, seguendo gli indirizzi normativi, le concessioni idrauliche e gli elementi storici consolidati. Senza tale forte azione questo territorio risulterebbe fortemente minacciato da un uso e da una distribuzione delle risorse idriche condizionati da posizioni di forza legate all’ubicazione territoriale, ancor più evidenti quando complicate da situazioni di interregionalità o da utilizzi di notevole rilevanza economica come quelli del settore idroelettrico;
  2. Siano intraprese iniziative inter-comunali per sollecitare una effettiva governance nella gestione dell’acqua di carattere operativo, coinvolgendo come raggruppamento dei Comuni del Veneto Orientale sia le Regioni, sia l’Autorità di Bacino Distrettuale, sia – ove necessario – le strutture ministeriali, anche chiedendo l’adozione di misure di emergenza qualora l’andamento meteorologico non dovesse segnare una significativa inversione, per favorire unitarie politiche di bacino idrografico superficiale e degli acquiferi di falda;
  3. Siano richiamate le istituzioni regionali e governative a sostenere i programmi di investimento sulle infrastrutture orientate all’efficientamento ed al risparmio idrico;
  4. Siano intraprese azioni volte ad affrontare la situazione di crisi che si verificherà durante la stagione estiva 2023, in attesa che siano adottate le misure di cui ai punti precedenti, con il coinvolgimento dei Comuni interessati e, per gli aspetti tecnici, del Consorzio di Bonifica Veneto Orientale e dei Gestori del servizio idrico;
  5. Siano intraprese in sinergia tra Comuni, Gestori del servizio idrico e Consorzi di Bonifica azioni condivise per la sensibilizzazione dei cittadini per un uso più responsabile dell’acqua;
  6. Siano avviate collaborazioni tra i Comuni e gli altri soggetti competenti (Regione, Autorità di Bacino, Consorzio di Bonifica, enti Gestori del Servizio Idrico Integrato) per razionalizzare e ottimizzare l’utilizzo dei pozzi privati

A prendere provvedimenti, nel frattempo, è anche il Consorzio di Bonifica del Veneto Orientale che, da oltre trenta giorni, ha dato avvio ad una serie di azioni preliminari e propedeutiche al trattenimento nella rete e tesaurizzazione della risorsa idrica, con l’attivazione di diversi impianti e dei sostegni irrigui in modo da assecondare una previsione di pieno avvio della stagione irrigua con un anticipo di oltre 60 giorni rispetto alle annate ordinarie e quindi ad una situazione che può senz’altro definirsi eccezionale.

Le azioni del Consorzio prevedono inoltre un continuo monitoraggio della qualità delle acque invasate e a disposizione nei fiumi, delle valutazioni preventive su un programma di razionalizzazione della risorsa (da attuare in caso del perdurare di questa situazione di carenza con possibilità di turnazione e limitazione del prelievo a favore di primi raccolti e colture arboree), e si sono già attivate anche azioni di coordinamento con altri Enti interessati alla gestione del servizio idrico. In particolare sono state avviate azioni di concertazione con la Consulta dei Sindaci del Veneto Orientale al fine di intervenire sul coordinamento nelle azioni a livello istituzionale per una equa ripartizione delle risorse idriche a scala di bacino e a livello interregionale.