Territorio

Legambiente Veneto orientale su la Via del Mare

21 Ottobre 2022

Dopo la conclusione dei lavori della Commissione incaricata di valutare le offerte nell’ambito della procedura di concessione per la progettazione, definitiva ed esecutiva, costruzione e gestione del Project Financing “Via del Mare: collegamento A4 – Jesolo e litorali”, avvenuta nei giorni scorsi, Legambiente Veneto Orientale Circolo “Pascutto-Geretto” interviene sulla questione.

Da sempre critica sull’opera, l’associazione ambientalista vuole ricordare alcune delle ragioni che la vede opporsi alla realizzazione: «Impatti ambientali e costi, sottrazione di beni già pagati dai cittadini per “donarli” ai proponenti, assenza di soluzioni del problema traffico, si velocizza l’arrivo all’imbuto della rotonda Frova, progetto di finanza, nato da soggetti pesantemente coinvolti nello scandalo “Mose”, che si presenta come l’ennesima zavorra per le finanze pubbliche» spiega la nota diffusa.

«Un progetto che anziché risolvere i problemi di traffico di Jesolo e Cavallino-Treporti li amplificherà e li allargherà ai territori contermini con effetti, non quantificati, sulla viabilità minore.

Ci troviamo di fronte ad un attivismo contrastante da parte della pubblica amministrazione, infatti, ai tavoli dei Sindaci della Costa, si inizia a lavorare allo scopo di sviluppare azioni utili ad affrontare gli enormi problemi che la crisi climatica, dovuta all’aumento delle emissioni e delle temperature, presenterà ai comuni litoranei, mentre, in parallelo, gli stessi Sindaci sostengono e reclamano soluzioni pensate vent’anni fa in un quadro socio-ambientale completamente diverso e per molti versi incompatibile con le soluzioni necessarie ad affrontare la crisi climatica».

Non solo critiche. Legambiente propone anche soluzioni alternative: «Le soluzioni ci sono, ad esempio che fine ha fatto la proposta dell’Assessore Calzavara sulle “Smart Road”? Dove sono i piani per gli investimenti per i trasporti su ferro, che la Next Generation EU sostiene, utili a servire la mobilità su un territorio di oltre 20 milioni di presenze, destinate a salire nella pianificazione delle amministrazioni locali e regionali, e possibile corridoio aggiuntivo per trasporto merci? Dove sono i parcheggi scambiatori per lasciare le auto lontano da un litorale che non ha e non avrà lo spazio fisico per “parcheggiare” tutti i veicoli attratti?

Sarebbe stato più utile, nel progetto “Via del Mare”, seguire le indicazioni della “Next Generation EU”: mettere in sicurezza la strada esistente e seguire le linee guida per la mobilità del futuro, ferro ed intermodalità, perché tra i compiti degli Amministratori c’è quello di immaginare il loro territorio “domani” non solo oggi».

«I Sindaci che rincorrono “l’esenzione del pedaggio” come compensazione dovrebbero, prima, rivedere cosa è successo con la Pedemontana Veneta, dove si era promesso l’esenzione anche ai neopatentati per giungere alla realtà di “pagare tanto-pagare tutti”.

C’è ancora del tempo per programmare opere – conclude la nota –, fare investimenti pensati oggi per affrontare i problemi odierni e garantire un domani per la “Prossima Generazione UE”, a nostro avviso il progetto della “Via del Mare” di vent’anni fa non rientra tra questi».