Cultura ed Eventi

Jesolo, dal Sand Nativity, raccolti 63.000 euro in donazioni per i progetti umanitari

8 Febbraio 2022

Domenica 6 febbraio ha chiuso i battenti la 19esima edizione di Jesolo Sand Nativity, ve ne abbiamo parlato in questo servizio di ieri:

Dopo lo stop dello scorso anno, il ritorno dell’iconico Presepe di sabbia è riuscito a infondere speranza nelle persone, come testimoniato dai tanti messaggi lasciati nel book a disposizione degli ospiti, e ha mostrato il grande cuore di chi ha varcato la soglia della tensostruttura allestita, per la prima volta, in piazza Trieste.

Complessivamente Jesolo Sand Nativity ha raccolto più di 63.000 euro tra donazioni (incremento del 29% sul 2019) e vendite di merchandise (+44% sul 2019). I fondi, come ogni anno, saranno destinati al sostegno di progetti benefici in diverse parti del mondo e associazioni territoriali.

In due mesi, dall’8 dicembre al 6 febbraio, il Presepe di sabbia di Jesolo ha accolto oltre 90.000 visitatori, nonostante le restrizioni che hanno continuato a condizionare il periodo e che dal 17 dicembre hanno conosciuto un inasprimento con l’ingresso del Veneto in zona gialla, cui il 30 dicembre sono seguite ulteriori limitazioni introdotte con il nuovo decreto legislativo.

«Volevamo dare un segnale di speranza, era importante, e credo siamo riusciti nell’intento – ha commentato il sindaco della Città di Jesolo, Valerio Zoggia –. Quando abbiamo iniziato la progettazione di questa edizione eravamo divisi tra l’entusiasmo di ripartire e le incognite del momento. Ma volevamo esserci, e con ottimismo abbiamo pensato in grande. Gli spazi maggiori della nuova location hanno risposto alle esigenze di una manifestazione che ha ormai eco internazionale, ma ci hanno anche consentito di gestire la presenza di un gran numero di persone e i relativi flussi, riducendo praticamente a zero il rischio di code e assembramenti. Quest’anno Jesolo Sand Nativity ha contato un numero di visitatori simile a quello delle passate edizioni, che non avevano dovuto confrontarsi con una pandemia. Ha messo insieme una cifra importante da devolvere in beneficienza. Ha rappresentato un simbolo e contribuito a lanciare il messaggio che, a Jesolo, si può venire tutto l’anno e in sicurezza. Un merito che va condiviso con gli operatori della città e i tanti volontari coinvolti nell’evento. In questi due mesi abbiamo ascoltato anche le voci di chi si è lamentato, inevitabili quando qualcosa cambia. Sono indicazioni preziose. Tutto ciò potrà aiutare la prossima amministrazione ad elevare ulteriormente gli standard di un evento già di qualità eccelsa, ormai dotato di una fama che travalica i confini nazionali».

I progetti sostenuti

Una luz de esperanza, una luce di speranza:

l’iniziativa è promossa da No Indifference Onlus e mira alla realizzazione di un “rifugio” per bambini dai 4 ai 15 anni, vittime di violenze e maltrattamenti nel distretto di Barraquilla in Colombia. L’attuale edificio ospita 140 bambini provenienti per lo più dal Venezuela, il luogo è inadatto e fatiscente e con l’aumentare delle richieste di assistenza gli spazi sono pochi ed inospitali. Anche grazie al contributo dello Jesolo Sand Nativity saranno costruite aule, una mensa con annessa cucina, dormitori per bambine e bambini spazi ludici e servizi.

Sostegno allo I.O.V.:

l’Istituto Oncologico Veneto è impegnato nella prevenzione, diagnosi e cura dei tumori, perseguendo in questi campi l’eccellenza attraverso lo sviluppo della ricerca oncologica di base. Tutti i progetti di ricerca sono molto onerosi, per questo l’Istituto si avvale di fonti di cofinanziamento che concorrono al costo complessivo dei protocolli di ricerca. I fondi del presepe di sabbia saranno destinati a progetti di ricerca sul cancro.

Costruzione di una biblioteca e sostegno in Sierra Leone:

il progetto è sostenuto da Bedanda Onlus, che utilizzerà il contributo per completare la costruzione della biblioteca all’interno del centro polifunzionale “casa Verona” nonché per contribuire in un’altra missione in Sierra Leone, a Koidu, distretto celebre per le miniere di diamanti, dove persiste lo sfruttamento minorile della popolazione.

Associazione Volontari Ospedalieri:

sostegno al progetto “L’’armadio dei pigiami”, lanciato dall’associazione AVOJesolo. Si tratta di una sorta di kit monouso per i malati indigenti con oggetti di prima necessità come spazzolino da denti, dentifricio, biancheria intima, asciugamano, t-shirt, calze, ciabatte, pigiama/tuta da utilizzare nel periodo di degenza ospedaliera.

Gruppo Volontario Donna 2000:

sostegno al progetto “Oltre”, mediante il quale l’associazione realizza diverse iniziative di promozione e prevenzione attraverso incontri di sostegno psicologico e attività fisico motorie. Le iniziative proposte hanno lo scopo di aggregare le donne che hanno subito il trauma di un intervento delicato.

Fondazione Eugenio Ferrioli e Luciana Bo Onlus:

la fondazione, centro accreditato presso la presidenza del Consiglio dei Ministri e da parte della rete di sportelli antiviolenza della Regione Veneto, gestisce il Centro Antiviolenza la Magnolia, lo sportello antiviolenza del Comune di Jesolo, la casa protetta ad indirizzo privato chiamata “Angolo di paradiso” e il centro educativo alle relazioni affettive “C.E.R.A.” dedicato al recupero di chi agisce violenza nelle relazioni. In questi anni ha avviato un programma di educazione all’affettività nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché alla formazione delle Forze dell’Ordine e della polizia locale nel Comune di Jesolo sulle modalità di sostegno alle vittime.

Telethon:

dal 2010 la città di Jesolo sostiene la ricerca sulle malattie genetiche anche attraverso la nota fondazione Telethon, che da circa 30 anni contribuisce a far avanzare la ricerca sulle malattie genetiche rare.

AGESCI Gruppo Jesolo1:

nel corso dell’anno di emergenza Covid-19, il gruppo ha potuto continuare la propria attività applicando i protocolli di sicurezza attraverso l’acquisto di DPI e l’esecuzione di tamponi ai partecipanti. L’emergenza inoltre, ha reso ancor più indispensabile il rinnovo del parco tende (una tenda di squadriglia, utilizzabile nominalmente da 8 persone, può ospitarne con le nuove disposizioni al massimo 4).