I Comuni lanciano l’allarme sulla carenza dei medici di base
21 Dicembre 2021I sindaci del Veneto Orientale sono pronti a fare squadra chiedendo all’ Ulss4 “Veneto Orientale”, ma soprattutto alla Regione del Veneto e ai ministeri della Salute e dell’Università di «adottare tutte le possibili soluzioni organizzative e legislative atte a garantire la risoluzione della grave problematica della carenza dei medici di medicina generale».
È quanto prevede un ordine del giorno stilato dalla conferenza dei sindaci della sanità e che sarà discusso nei Consigli comunali di tutti i 21 Comuni del territorio dell’Usl. Ieri sera è stato approvato, all’unanimità, dal Consiglio di Musile, su proposta di Susanna Silvia Sindaco, che è presidente della conferenza dei sindaci. Stasera lo discuteranno i Consigli comunali di Noventa e Cavallino-Treporti. Tra la fine dell’anno e i primi giorni del 2022 toccherà a tutti gli altri Comuni.
Al documento si è giunti dopo una mediazione tra le diverse visioni dei sindaci. Inoltre il tema è già stato discusso con il direttore generale Mauro Filippi e l’assessore regionale Manuela Lanzarin.
«È un documento predisposto dalla conferenza e condiviso all’unanimità da tutti i primi cittadini», commenta Susanna, «È un documento importante perché noi sindaci riceviamo ogni giorno segnalazioni da parte dei cittadini rispetto alle difficoltà riscontrate con i medici di medicina generale. Penso alla difficoltà di recarsi nei paesi limitrofi, perché c’è una carenza di dottori nel proprio Comune. Oppure alla difficoltà di interloquire con il proprio medico, perché non c’è il personale amministrativo necessario per supportare questo servi-zio».
Il documento riporta una fotografia della situazione nel Veneto Orientale, fornita in una delle ultime sedute della conferenza dalla stessa Usl 4. Dal report risulta che nel Veneto Orientale sono attualmente 41 le zone carenti di medici di base. E nei prossimi cinque anni si stima andranno in pensione altri 34 medici titolari di medicina generale, pari al 26% dei dottori in servizio sul territorio.
«Quest’ordine del giorno», conclude Susanna, «è un documento con cui i Consigli comunali prendono atto della situa-zione, di quali sono le zone carenti e di quali potrebbero essere le strade da percorrere, rimettendole agli organi competenti a trovare le soluzioni corrette».
Il documento non prende posizione tra le diverse strade percorribili, ma ne elenca alcune:
- l’incremento volontario del massimale dei pazienti dei medici di medicina generale;
- fornire supporti amministrativi ai medici che superano il massimale dei pazienti;
- la revisione delle Aggregazioni funzionali territoriali;
- rivedere il contratto dei medici di medicina generale;
- bandire due volte l’anno l’avviso per il reclutamento dei medici;
- rimodulazione gli accessi alla facoltà universitaria di Medicina;
- incrementare i finanziamenti per le borse di studio.