Cronaca

Spaccio di cocaina, vasta operazione nel pordenonese con il supporto della compagnia Carabinieri di Portogruaro

7 Settembre 2020
Nella mattinata di oggi, lunedì 7 settembre, circa 70 militari del Comando Provinciale di Pordenone, con l’ausilio di alcune pattuglie della compagnia di Portogruaro, Latisana e Udine, di tre unità cinofile provenienti da Padova e Bologna e con il supporto di un elicottero del Nucleo elicotteri CC. di Belluno, hanno dato corso all’esecuzione di 6 misure cautelari, di cui 2 in carcere e 1 agli arresti domiciliari, nonché di 3 obblighi di dimora, eseguendo nel contempo 20 perquisizioni domiciliari a carico di altrettanti indagati.
 
L’operazione è avvenuta dopo sei mesi di indagine, che hanno visto interessata tutta la provincia di Pordenone ed alcune località delle limitrofe province di Venezia e Treviso, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Pordenone.
 
38 le persone indagate, coinvolte a vario titolo nel reato di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina, 32 delle quali denunciate a piede libero ed altre 6 sottoposte a misure cautelari in carcere, ai domiciliari e con obbligo di dimora (art.110 e 81 c.p. – art.73 c.1 D.P.R. 309/90).
Tutto ha avuto inizio nel mese di settembre 2019, quando a seguito di attività info-investigativa venivano identificati alcuni soggetti di nazionalità albanese, organizzati in gruppi, sospettati di gestire il mercato della cocaina nella provincia.
 
Il sodalizio criminoso era composto prevalentemente da soggetti albanesi, da un magrebino ed alcuni italiani, tutti con ruoli ben definiti e col comune obbiettivo di facili guadagni in tempi brevi. Al vertice della gestione dell’attività di spaccio vi erano i soggetti albanesi i quali reperivano lo stupefacente da altri connazionali residenti nella provincia di Treviso, questi ultimi, legati ad organizzazioni criminali di loro connazionali con base logistica nel Bresciano che attraverso dei corrieri facevano giungere lo stupefacente direttamente in Italia dal Nord Europa, garantivano un volume d’affari di oltre un chilogrammo al mese per un valore di 100.000 euro.