Politica

San Michele, 14 milioni per la sicurezza idraulica del fiume Tagliamento

4 Settembre 2020
Importanti novità che riguardano la sicurezza idraulica del territorio Sanmichelino. Sono in corso in questi giorni alcuni interventi che riguardano 28 terebrazioni sugli oltre 40 chilometri dell’argine del fiume Tagliamento, da Villanova della Cartera, al confine con il Friuli, fino alla foce.
 
Attraverso le terebrazioni, che raggiungono i 20 metri di profondità, si andrà a capire la composizione geotecnica dei terreni che costituiscono il corpo arginale e a misurarne la consistenza. I dati verranno poi elaborati dall’Università di Padova e serviranno a decidere quali opere di difesa idraulica saranno da realizzarsi per rinforzare tali corpi arginali: quali ad esempio palancolature, roccia.
Le risorse messe a disposizione per i primi lavori ammontano a 14 milioni di Euro.
 
Il Tagliamento, in particolare quando è in piena, risulta essere un fiume pensile ovvero le cui acque scorrono all’altezza dei tetti delle case poste al di là dell’argine e che quindi un eventuale sfondamento della difesa arginale provocherebbe danni incalcolabili alle persone e alle cose.
 
 
«Auspichiamo sia il primo passo per arrivare alla reale soluzione di un problema che ci trasciniamo dal 1965 – è il commento del sindaco Pasqualino Codognotto –, ovvero dalla prima alluvione che poi si è ripetuta con maggiore disastroso vigore nel novembre 1966 e che tanti danni hanno causato.
Con i cambiamenti climatici, le piene sono purtroppo diventate una costante tanto che l’ultima di soli pochi mesi fa ha messo seriamente a rischio questo territorio. Nei fatti: se i fattori quali forte vento di scirocco e alta marea fossero coincisi per ancora qualche ora nel mentre la piena stava drammaticamente arrivando gli argini probabilmente non avrebbero trattenuto l’acqua entro l’alveo, con conseguenze devastanti.
Ricordo che questo fiume venne definito non a caso “rapace” (rapax) dagli antichi romani, per la velocità e l’irruenza con cui si avventa sui nostri territori.
Riteniamo queste opere utili, ma non sostitutive di quelle fondamentali che servono per la messa in sicurezza delle nostre popolazioni, ovvero le vasche di espansione o altre soluzioni da realizzarsi nel medio corso per trattenere i picchi di ondate di piena».
 
Il sindaco Codognotto era già tornato sul problema, evidenziato in altre occasioni dichiarando che tutti gli studi sinora fatti sulla sicurezza idraulica del fiume Tagliamento hanno portato allo stesso risultato, ovvero che senza la laminazione della piena nel suo medio corso le popolazioni a valle saranno sempre fortemente a rischio.