Cronaca

Vendita DPI a 0,50€, Apindustria Venezia e Confapi Treviso scrivono al Commissario Arcuri

4 Giugno 2020

Le Associazioni delle Piccole e Medie Imprese della Città Metropolitana di Venezia e della Provincia di Treviso hanno formulato una richiesta di chiarimento al Dott. Domenico Arcuri, il Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19.

Il quesito è in merito all’ambito applicativo dell’ordinanza n. 11 del 26.4.2020, secondo la quale si è ritenuto necessario definire “un prezzo massimo raccomandato di vendita al consumo” dei DPI.

L’art.1, infatti, stabilisce che “il prezzo finale di vendita al consumo dei prodotti indicati nell’allegato 1, praticato dai rivenditori finali, non può essere superiore, per ciascuna unità, ad euro 0,50, al netto dell’IVA”.

 

Diverse aziende aderenti ad Apindustria e Confapi, tuttavia, hanno riconvertito la propria attività imprenditoriale ed avviato la produzione di mascherine in deroga alla normativa vigente, come previsto dal Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020, ora convertito con Legge n. 27/2020, realizzando mascherine filtranti in tessuto, lavabili e riutilizzabili più volte. I relativi prodotti sono stati sottoposti ai necessari test di laboratorio, come richiesto dalla normativa UNI EN 14683.

Tutti i risultati ottenuti, inoltre, hanno confermato l’esito positivo dei test avendo rivelato un valore conforme alle disposizioni della normativa tecnica e, pertanto, i prodotti sono stati sottoposti alla valutazione dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) al fine di ottenere la certificazione di mascherina chirurgica ai sensi dell’art. 15 DL 18/20 come convertito in Legge 27/20.

Di conseguenza, qualora l’ISS dovesse dare parere favorevole si avrebbe una mascherina chirurgica a tutti gli effetti lavabile e riutilizzabile più volte.

Ora le aziende produttrici hanno interesse ad immettere il prodotto nel mercato attraverso tutti i canali di commercializzazione per fronteggiare la domanda di mascherine nella corrente cosiddetta “Fase 2” di ripartenza.

Al Commissario Straordinario Apindustria e Confapi chiedono, pertanto, di confermare l’ambito applicativo dell’ordinanza n. 11 del 26 aprile 2020 limitatamente alla vendita al consumo delle mascherine chirurgiche monouso al prezzo massimo di euro 0,50 al netto dell’IVA, restando escluse le mascherine chirurgiche lavabili e riutilizzabili che “possono essere vendute a prezzo libero”.

Questo anche in considerazione del fatto che l’ordinanza in questione, la quale inevitabilmente viene a produrre i suoi effetti su un’attività di produzione e commercializzazione di mascherine già in corso al momento della sua adozione, risulta formulata in modo per cui la stessa trovi applicazione solo ed esclusivamente con riferimento alle “mascherine chirurgiche” del tipo monouso.

 

Avv. Silvia Sardena, delegato legale Apindustria Venezia e Confapi Treviso:
«Le imprese da noi assistite hanno convertito una parte dei propri processi produttivi con l’obiettivo di rispondere alle nuove esigenze della popolazione e dei lavoratori ma, nell’incertezza di non poter vendere la mascherina ad un prezzo superiore ad 0,50 €, pensano addirittura di arrestare la produzione stessa».

 

Le Associazioni auspicano una risposta da parte del Commissario Arcuri, al fine di poter risolvere la presente questione dando concrete e definitive risposte, consapevoli dell’importanza e la difficoltà nel coniugare più esigenze ed interessi, salvaguardando il bene comune.