Jesolo, è rottura tra Confcommercio e Amministrazione
25 Giugno 2020Doveva essere l’incontro del confronto aperto, per affrontare, assieme, i problemi di ordine pubblico che interessano soprattutto l’area di piazza Mazzini e valutare, altrettanto in sinergia le eventuali soluzioni. Ed invece l’amministrazione comunale non solo si è presentata già con una ordinanza fatta e pronta per essere applicata, ma l’ha anche già pubblicata sul profilo Facebook della città, mezz’ora prima dell’incontro.
Una mancanza di rispetto nei confronti di Confcommercio, presente con il delegato comunale Alberto Teso ed il direttore mandamentale, Andrea Granzotto.
Alberto Teso, delegato Ascom Jesolo:
«Prima dell’intervento del sindaco ho preso la parola per dire che eravamo presenti per educazione, ma che vedere su Facebook già l’ordinanza mezz’ora prima, quindi di fatto mettendoci di fronte al fatto compiuto, significava uno sgarbo istituzionale gravissimo. Hanno cercato di giustificarsi dicendo che quella era una ordinanza generica e che ora si sarebbe parlato di piazza Mazzini. È una foglia di fico, perché l’ordinanza è stata fatta proprio per i problemi di piazza Mazzini».
E così Teso e Granzotto si sono alzati, hanno salutato ed hanno abbandonato l’aula.
«Capisco che con il lock-down i concetti di democrazia e concertazione siano passati di moda – continua Teso – ma credo che almeno a livello locale le istituzioni dovrebbero rispettarsi a vicenda. Confcommercio è l’associazione maggiormente rappresentativa d’Italia, firma i contratti nazionali di categoria, concerta con il governo e tutte le altre parti sociali le questioni di rilevanza nazionale e vedersi qui a Jesolo trattata in questo modo è moralmente inaccettabile e personalmente offensivo».
Grosse le riserve anche in merito ai contenuti dell’ordinanza.
«Ad esempio – continua Teso – da sabato, se all’una saremo ancora seduti a tavola, in albergo o al ristornate, il cameriere dovrà passare si corsa a portarci via la bottiglia di vino dal tavolo! Una cosa ridicola, prima ancora che assurda. Prendere poi di convocare gli imprenditori per fingere di condividere scelte così pazzesche è veramente inaccettabile».
(Fonte, comunicato stampa)