G20s “interventi urgenti dal Governo o sarà il fallimento”
18 Aprile 2020Dall’ultimo incontro del Tavolo permanete del G20s, che si è tenuto in questi giorni, in videoconferenza, i 23 Sindaci delle più importanti destinazioni balneari d’Italia hanno lanciato l’allarme sulla prossima stagione turistica e più in generale sui bilanci presenti e futuri dei rispettivi Comuni.
L’attuale emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Coronavirus ha immediatamente generato gravissimi impatti economici sui bilanci degli Enti Locali, in particolare, sulla tenuta finanziaria a causa dei maggiori costi che si stanno sostenendo e dovranno essere sostenuti nonché del crollo delle entrate conseguenti al blocco di gran parte delle attività economiche
Mancano poco più di 40 giorni all’avvio della ipotetica stagione estiva, ma non ci sono ancora certezze su come, quando e, soprattutto, se si potrà ripartire.
Non sono ancora chiare le modalità di gestione delle spiagge e dei servizi turistici e dal Governo non arrivano indicazioni certe. Per sollecitare risposte è stata inviata una lettera ufficiale, a firma dei Sindaci, al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte per chiedere con forza che ci sia un’attenzione particolare sul settore del Turismo balneare, considerando che sarà il primo a partire e farà da apripista a tutto il sistema turistico.
Considerato che le già prevedibili future criticità che i Comuni dovranno affrontare non trovano ancora azioni fortemente incisive o certe per assicurare la continuità di molti servizi essenziali, tanto che i Comuni rischiano così di rimanere senza risorse in un momento gravissimo per la tenuta sociale del Paese e delle singole comunità, i Sindaci del G20s ritengono che siano necessari immediati provvedimenti di sostegno che diano certezza e stabilità ai bilanci comunali, già gravemente compromessi, e quindi all’attività ed ai servizi comunali essenziali per la tenuta del Paese e dei singoli territori,
Dato atto che l’attività economica prevalente svolta dai Comuni del G20s è quella turistica esercitata in forma stagionale, e che pertanto gli impatti economici della crisi da una parte sono rilevantissimi già nell’immediato e dall’altra le persone e le imprese dovranno attendere un periodo ancora più lungo per poter beneficiare della ripresa le richieste avanzate al Governo sono quelle:
– di istituire un fondo di sostegno per i Comuni di almeno 5 miliardi, così come da proposta ANCI del 11 aprile 2020;
– di istituire un fondo straordinario di almeno 500 milioni per i Comuni che si trovano ad avere un risultato negativo del Fondo di Solidarietà Comunale, di cui allo schema allegato 4, colonna 5, del DPCM 28 marzo 2020 pubblicato sulla G.U. n. 83 del 29 marzo 2020, azzerando il saldo negativo o in alternativa l’abbattimento del 70% di tale importo;
– di anticipare al 2020 le risorse previste nel bilancio dello stato per la dotazione del Fondo di solidarietà comunale di cui al comma 448 dell’articolo 1 della legge 11 dicembre 2016, n. 232, (tenuto anche conto di quanto disposto dal comma 8 dell’articolo 47 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89), in particolare i 200 milioni di euro nel 2021, i 300 milioni di euro nel 2022 e i 330 milioni di euro nel 2023. Aumentando così la dotazione del fondo di 830 milioni. Tale aumento comporterebbe una riduzione del fondo straordinario di cui al punto precedente;
– la riduzione della percentuale quota di accantonamento del FCDE (Fondo Crediti Dubbia Esigibilità) prevista per i Bilanci di Previsione 2020;
– la possibilità di utilizzare interamente l’avanzo di amministrazione vincolato;
– di consentire ai Comuni di attivare e mantenere servizi legati all’emergenza Coronavirus o comunque essenziali ai fini della coesione sociale e della ripresa delle attività locali attraverso trasferimenti di risorse dallo Stato ai Comuni;
– di conferire ai Sindaci i poteri necessari per operare con la massima celerità e prontezza per velocizzare le opere più importanti e la ripartenza dei cantieri attraverso uno snellimento ed una sburocratizzazione di tutti i procedimenti amministrativi.
– di prevedere la presenza di un rappresentante autorevole, con competenze sul settore turistico, nella task force prevista dal Governo per “progettare” la fase 2 del post emergenza sanitaria, considerando che il Turismo in Italia è un asset economico strategico, che genera il 13% del PIL nazionale e conta 4,2 milioni di occupati in questo settore.
– di predisporre un protocollo sanitario che ci indichi in maniera univoca e certa procedure e modalità che possano garantire la sicurezza e la tutela della salute dei turisti, degli operatori turistici, dei lavoratori e dei cittadini delle destinazioni balneari considerando l’imminente avvio della stagione turistica estiva e l’attuale stato di indeterminatezza delle procedure da avviare.
«Chiediamo con forza un impegno del Governo nei confronti di un intero Sistema turistico, quello balneare, che senza gli interventi che riteniamo necessari se non vitali e sopra ribaditi, nei prossimi mesi potrebbe già dichiarare il proprio fallimento!»