Cronaca

Jesolo, proposta storica dell’AJA: sospendere le quote associative

13 Aprile 2020

Sospendere le quote associative del 2020. È la proposta che il consiglio di amministrazione dell’Aja presenterà formalmente all’assemblea dei soci, organo sovrano dell’associazione e che si dovrà esprimere in merito.

«Oggi più che mai c’è la necessità di dare una risposta concreta ai nostri soci in un momento di grande difficoltà – anticipa il presidente Aja, Alberto Maschio -. L’associazione, che fin da subito ha iniziato a muoversi in tutti gli ambiti istituzionali per cercare di dare una spinta alle iniziative a supporto alle imprese turistiche, non poteva non dare un aiuto in prima persona».

Da qui la proposta discussa nel cda di Aja e condivisa all’unanimità anche dai revisori dei conti: sospendere le quote variabili, le cosiddette “quote letto” che, nel calcolo delle quote per ogni impresa, pesano nella misura del 70%.

«La proposta ora sarà sottoposta all’attenzione dell’assemblea – continua Maschio –, che non ho dubbi considererà con favore, e che dovrà, poi, valutare come agire in sede di bilancio al termine della stagione estiva. Naturalmente la speranza è che presto si possa iniziare a pensare concretamente alla “stagione” o a ciò che ne rimarrà e che le imprese possano ricominciare a progettare il loro futuro, che poi è il futuro stesso della città».

Venisse accolta, com’è probabile, per Aja si tratterebbe di una decisione storica, mai avvenuta prima in 60 anni di storia.

«Per aiutare i soci – sottolinea ancora il presidente Aja – ed in generale la categoria, stiamo comunque lavorando su più fronti; quella della (straordinaria) sospensione di parte delle quote associative è una delle iniziative. Stiamo, ad esempio, lavorando ad un piano industriale pluriennale per il futuro della categoria, per il quale avremo bisogno del coinvolgimento e del contributo di tutti. Piano che sarà una evoluzione della proposta associativa e di rilancio della località alla luce dei nuovi scenari di mercato e dei nuovi bisogni dei soci e delle imprese alberghiere proiettate al futuro.

Attraverso gli organi ufficiali, vedi Federalberghi Spiagge Venete (che da qualche giorno rappresento), stiamo spingendo anche con gli organi preposti, per ottenere quegli interventi necessari per aiutare il turismo balneare a riprendersi. Le strade che stiamo percorrendo, insomma, sono molte. I nostri soci non saranno mai lasciati soli».

L’Associazione degli albergatori della città solo un’altra volta si è trovata ad affrontare una crisi dell’economia turistica: era il 1989, più noto come l’anno delle alghe. Ed anche allora venne presa una decisione in qualche modo “forte” per fare fronte alla situazione, anche se indirizzata in un’altra progettualità. Era il 26 luglio 1989 ed al Teatro Vivaldi si riunì l’assemblea dei soci, con una partecipazione mai vista. Il presidente di allora Aldo Giannetti, non ci mise molto a convincere gli associati a stanziare un miliardo di lire (ricavato con una forma di autotassazione) che, sommato ad un altro miliardo proveniente dalle sponsorizzazioni dei privati, venne destinato ad una campagna di promozione turistica sviluppata in tre anni.