Costa Veneta, tartarughe marine spiaggiate, approvato il protocollo di gestione
19 Agosto 2025Coordinamento delle attività di tutela della biodiversità marina e diretta collaborazione tra tutti gli enti coinvolti, comprese le forze dell’ordine. Nasce così il nuovo Protocollo per la gestione di tartarughe marine e cetacei spiaggiati approvato dalla giunta regionale del Veneto.
Sul litorale veneziano, complici i cambiamenti climatici, sono in aumento – stando ai dati della Regione – i ritrovamenti di tartarughe e in parte minore di delfini spiaggiati. Da gennaio 2025 sono già state rinvenute 12 tartarughe vive, 99 tartarughe morte e 9 delfini morti, nel 2024 sono state 111 le tartarughe trovate morte e 8 delfini contro le 87 tartarughe morte e i 12 delfini morti del 2020.
Il nuovo strumento sviluppa una procedura completa ed esaustiva per la gestione degli spiaggiamenti di grandi vertebrati marini (cetacei e tartarughe) e per la protezione dei nidi di Caretta caretta in Veneto, indicando le azioni per una gestione efficiente e sicura delle carcasse e degli esemplari vivi in difficoltà o catturati accidentalmente.
Al contempo il Protocollo disciplina le misure per proteggere i nidi di Caretta caretta al fine di garantire il successo riproduttivo della specie. Si va dal monitoraggio dei litorali idonei alla nidificazione, all’identificazione delle aree scelte, per poi intervenire con la segnalazione dei nidi e la sorveglianza fino al supporto alla schiusa. Per quanto riguarda la gestione degli animali, l’obiettivo primario è garantire un intervento puntuale e tempestivo sull’animale vivo in condizioni di difficoltà e sulle carcasse per il loro trasferimento in strutture di studio e di smaltimento.
Fino ad oggi sono solo due i casi di nidificazione di tartarughe sulle coste venete, avvenuti entrambi nel 2021 uno a Jesolo e il secondo nel Delta del Po.
(Nella nostra foto, un momento della schiusa dal nido di Jesolo)