Jesolo, in carcere il presunto assassino di Roberto Basso
26 Marzo 2025Si è svolta questa mattina l’udienza di convalida del fermo del 35enne albanese accusato di essere l’assassino del tabaccaio Roberto Basso, di 64 anni. L’omicidio si è consumato nella notte tra il 5 e il 6 maggio scorso, nell’abitazione del tabaccaio in via Antiche Mura. Il 35enne, di origini albanesi, è residente a Jesolo da anni ed è incensurato.
Alla sua identificazione si è giunti al termine di una complessa e prolungata indagine, coordinata dalla Procura di Venezia e svolta dai carabinieri del Nucleo investigativo, con attività tradizionali e tecniche, nonché avvalendosi del supporto scientifico del Ris di Parma. In particolare, attraverso la visione di oltre 100 ore di filmati della videosorveglianza pubblica e privata, gli investigatori hanno individuato un’auto, di proprietà dell’albanese, presente nei pressi dell’abitazione di Basso in un periodo di tempo compatibile con l’orario dell’omicidio.
Nel corso dei sopralluoghi sulla scena del crimine, inoltre, i militari hanno individuato alcuni frammenti in plastica di un cacciavite, che sarebbe stato usato per forzare la porta finestra dell’abitazione. Sui frammenti è stato estratto un Dna riconducibile all’indagato.
Stando alle ipotesi formulate dai carabinieri, il movente andrebbe cercato nella precaria situazione economica del 35enne, che avrebbe spinto l’uomo a penetrare nell’abitazione di Basso con l’obiettivo di commettere un furto, cercando di arraffare probabilmente l’incasso della sua tabaccheria. Sorpreso e riconosciuto, il 35enne avrebbe inferto al tabaccaio diversi colpi alla nuca.
Infine, dalle indagini è emerso che il presunto assassino avrebbe chiesto alla moglie di fornire dichiarazioni non veritiere agli inquirenti, indicando la sua presenza a casa la sera dell’omicidio, per costituirsi un alibi.
Il 35enne, su disposizione dell’Autorità giudiziaria, è stato tradotto nel carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia.