Territorio

San Stino, Il monito di Moraglia sull’intelligenza artificiale: “Valorizzare la centralità dell’uomo”

1 Febbraio 2025

“E’ (e sarà) l’uomo a guidare l’intelligenza artificiale? Se non sarà così alla fine sarà lui – l’uomo – ad essere guidato con conseguenze imprevedibili e, davvero, non auspicabili”. Così il patriarca di Venezia Francesco Moraglia chiude la lettera inviata ai presidenti della Confartigianato Imprese Città Metropolitana di Venezia Siro Martin e della Confcommercio Città Metropolitana di Venezia Massimo Zanon per plaudere alla serie di incontri sull’intelligenza artificiale promossi dalle due associazioni con il contributo della Camera di Commercio di Venezia Rovigo, l’Ente Bilaterale, l’Ebav e Centromarca Banca. L’evento, che ha concluso ieri il ciclo di due incontri nella sala consiliare del comune di San Stino di Livenza, è stato promosso per analizzare gli scenari presenti e futuri davanti questa nuova tecnologia.

Da qui l’attenzione del Patriarca, che ha voluto diffondere un’analisi sul tema della Intelligenza artificiale ed i suoi rischi e potenzialità con la sua missiva personale proprio in occasione dell’avvio dei lavori del seminario.

“Condivido il pensiero del Patriarca – ha commentato il Presidente della Confartigianato Siro Martin – come tutti gli strumenti nuovi e di grande impatto è giusto valutare le potenzialità economiche e scientifiche, ma in questo caso è fondamentale valutare anche i rischi etici e per l’uomo che una rivoluzione così grande come quella dell’uso dell’Intelligenza Artificiale possa avere nella quotidianità di tutti. Rischi che, giustamente, non possono essere subordinati al solo fare business”. Riguardo gli usi a livello di micro, piccola e media impresa dell’intelligenza artificiale, i due esperti relatori Marco Galanti e Davide Grossato, hanno sottolineato come sia importante utilizzare l’intelligenza artificiale come supporto per ottimizzare e rendere più veloci le incombenze standard e ripetitive ma sia impensabile usarla come sostituto della creatività o al posto di specifiche competenze, in quanto l’AI “non è una bacchetta magica ma uno strumento per migliorare i processi già esistenti”.