Cultura ed Eventi

Jesolo, domani al JMuseo l’inaugurazione dell’esposizione “Il sole ritrovato” e “La Città delle feste”

6 Dicembre 2024

Il JMuseo di Jesolo ospita, dal 7 dicembre 2024 al 2 marzo 2025, l’esposizione Il sole ritrovato. L’illustrazione del secondo ‘900 a Sarmede.

La mostra racconta l’eredità lasciata da Štěpán Zavřel, artista ceco che trasformò il piccolo borgo di Sarmede in un centro internazionale per l’illustrazione per l’infanzia.

La fondazione della Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia nel 1983, e della Scuola Internazionale d’Illustrazione nel 1988, permettono all’artista di creare un luogo concreto per l’illustrazione, le illustratrici e gli illustratori. Oggi nel mondo dell’arte e dell’editoria, quando si parla di Sarmede, si fa riferimento a un luogo ideale per la ricerca e l’educazione attorno all’albo illustrato.

Al JMuseo sarà possibile ammirare 70 opere, in un percorso suddiviso in cinque sezioni, accomunate dallo stesso sguardo sull’infanzia: rispettoso, fiducioso, onesto. Un viaggio immersi nelle immagini durante il quale è possibile cogliere il comune pensiero delle artiste e degli artisti sulla funzione dell’albo illustrato, inteso come presidio dei diritti dell’infanzia.

Sempre domani sarà inaugurata alle 11.30 la mostra personale di Francesco Finotto “La Città delle feste”.

Durante l’inaugurazione sarà presentato anche l’omonimo libro, edito da Antiga Edizioni.

Il libro e la mostra sono uno straordinario viaggio notturno lungo il frontemare del Nordest, quando d’inverno la rivista di alberghi e condomini che si offrono al mare acquista un sapore fantastico. Da una parte la lunga striscia silente delle facciate di Hotel e Residence, dove le luci della festa sono appena state spente, dall’altra la lista inquieta del mare: il nero dell’origine, prima della luce, quando la terra era informe e deserta; il blu dell’altrove, degli abbandoni e della malinconia; l’indaco della pace e del rilassamento. Campo e controcampo, come al cinema. 

“Per circa due anni, dal 2017 al 2019, ho cercato la linea del mare – spiega Francesco Finotto –. L’ho fotografata a tutte le ore e in tutte le stagioni, con tempi di esposizione molto lunghi, per eliminare ogni contingenza. Poi ho girato le spalle e da dicembre del 2019, ho inquadrato il frontemare con la bassa marea: per primo il Lido di Jesolo. Città che scaturisce dalla sabbia, mostrando una nudità improvvisa. Infine dall’ottobre del 2020 ho fotografato sistematicamente le sue facciate, di notte: il buio mi ha consentito di vedere. Ho proseguito fino a primavera. L’inverno successivo sono passato a Caorle. L’anno dopo a Bibione. Nella muta ripetizione dei prospetti, illuminati dal riflesso delle tenebre, si coglie la notte dell’acqua nera, dove l’angoscia metafisica avvolge lo spettatore sull’orlo dell’abisso interiore”.