Territorio

Veneto Orientale, annata agraria, Coldiretti: “Compromessa da un clima tropicale”

2 Novembre 2024

Un’annata caratterizzata da eventi meteorologici estremi che hanno messo a dura prova le coltivazioni. Questo il bilancio 2024 di Coldiretti, al lavoro per un resoconto sull’andamento agrario degli ultimi 12 mesi. I punti neri sono le condizioni climatiche, gli andamenti di mercato e le politiche agricole europee, che hanno influenzato, e non poco, il settore.

Le precipitazioni incessanti fino alla fine di luglio hanno lasciato subito il passo alle ondate di caldo intenso, senza un minimo di passaggio graduale: un meteo definito “schizofrenico”, che rappresenta una variabile impazzita.

Le piogge, secondo Coldiretti, hanno condizionato negativamente il raccolto del grano che nella migliore delle situazioni ha visto un calo delle rese di produzione fino al 50%. Vale per tutto il territorio veneziano ma in particolare per le zone vocate a seminativo, il Veneto orientale e il cavarzerano. Il clima ha inciso sulle semine di mais e soia, è stato difficile accedere ai campi allagati e per chi è riuscito a seminare, le piantine in crescita hanno sviluppato un debole apparato radicale, condizione che si è rivelata ancora negativa all’arrivo di temperature superiori ai 40 gradi nei mesi di luglio e agosto.

Bene invece il capitolo vendemmia. La produzione, se pur non abbondantissima, è stata soddisfacente, buona nel portogruarese, ancora meglio nel sandonatese dove in alcuni areali i terreni sono più sciolti e permeabili. La maggiore discriminante in merito alla produzione è stata la possibilità di poter irrigare. Ormai questa pratica è divenuta fondamentale. Buone le gradazioni e la qualità dell’uva, le uve nere superstiti appaiono ai tecnici, di qualità eccellente.

«Contro gli effetti dei cambiamenti climatici Coldiretti sta lavorando su più fronti- spiega la presidente veneziana Tiziana Favaretto- ma è necessario investire sulla digitalizzazione, accelerando l’impiego delle nuove tecniche di evoluzione assistita, realizzando bacini di accumulo delle acque piovane, ma anche promuovendo lo strumento degli accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali».

Sul fronte delle politiche europee, invece, Coldiretti chiede più risorse come in altri paesi extraeuropei, dove i fondi destinati all’agricoltura sono tre volte superiori a quelli che impiega l’Europa per affrontare le sfide del settore.