Lavoro, calo della manodopera: l’allarme di Confapi Venezia
22 Ottobre 2024Calo delle nascite e ricerca del personale continuano a spaventare, e non poco, le piccole e medie imprese del veneziano. Al trend demografico nazionale, sempre più in discesa, si aggiunge l’ormai cronica difficoltà nel reperire lavoratori in numerosi settori. Guardando al futuro, le previsioni non sono rosee.
«Negli ultimi 20 anni – commenta Marco Zecchinel, presidente di Confapi Venezia e AD della noventana Tergas – si è perso in regione il 5% della popolazione in età lavorativa (ossia tra i 15 e i 64 anni), scesa dal 68,2% al 63,6%. Sono dati che non ci fanno dormire sonni tranquilli, come denunciato più volte da tutte le categorie economiche. In prospettiva siamo di fronte a una diminuzione della popolazione certificata dall’Istat e al contempo di una forza lavoro che viene a mancare anche nelle Pmi della Città Metropolitana di Venezia. Lo stesso Mario Draghi, nel report sulla competitività, ha usato la parola “agonia” in riferimento al calo della popolazione in età lavorativa».
Le soluzioni non sono di facile individuazione, ma il presidente di Confapi pone l’attenzione su due aspetti fondamentali: investimenti in tecnologie e corsi di formazione,
«Da tempo – prosegue Marco Zecchinel – gli imprenditori fanno i conti con la carenza di personale, qualificato e non, che proprio per il mancato ricambio generazionale sarà destinato ad aggravarsi. Per questo c’è bisogno di maggiori politiche che puntino a investimenti in innovazione e tecnologie avanzate, come l’Industria 5.0.
Per rispondere al reperimento di manodopera, fin da subito, devono essere poi incentivati i corsi di formazione per disoccupati, anche stranieri, come da anni fa Confapi Venezia, in sinergia al braccio operativo Apindustria Servizi, con tirocini ed inserimenti in azienda che danno una risposta nell’immediato a entrambe le parti in difficoltà».
Nei giorni decisivi per la definizione del Documento di Economia e Finanza del governo, Zecchinel rilancia la richiesta degli imprenditori aderenti a Confapi.
“Quello che noi proponiamo – conclude – è la detassazione degli straordinari: per recuperare competitività in un quadro demografico così difficile, dove le aziende non trovano lavoratori, l’unico sistema è quello di premiare chi decide di dedicare il proprio tempo all’azienda piuttosto che svantaggiarlo come l’attuale sistema, che è a nostro parere totalmente anacronistico”.