San Stino, domenica l’inaugurazione della mostra permanente “Impronta Insostenibile”
17 Settembre 2024Salvaguardare l’ambiente, combattendo i comportamenti scorretti della gente nel conferire i rifiuti, è un po’ come l’irrazionale lotta di Don Chisciotte contro i mulini a vento?
Non per Danilo Biondi, attivista e consigliere di Legambiente, che da anni porta in giro per i Comuni la sua mostra itinerante “Affetti Abbandonati”: una selezione degli oltre 3.000 oggetti restituiti dal mare.
Da itinerante, adesso, la mostra diventa permanente, ampliandosi e mutando nome in “Impronta Insostenibile”.
La mostra presenta fotografie, video e installazioni artistiche realizzate con i rifiuti raccolti nelle spiagge durante le campagne di pulizia del Circolo Legambiente Veneto Orientale Pascutto-Geretto.
L’inaugurazione è prevista per domenica 22 settembre alle ore 11.00 alla Green Station La Livenza (Via Stazione, 151 – S. Stino di Livenza).
Il progetto è stato realizzato in collaborazione con Puliamo Il Mondo Legambiente.
L’esposizione si pone l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sull’importanza di non abbandonare i rifiuti e di denunciare l’impronta negativa che l’essere umano lascia sull’ambiente.
Cosa stupisce di più la gente?
«Sicuramente la varietà di oggetti abbandonati nell’ambiente – spiega il curatore della mostra Danilo Biondi –, perché fa rendere bene conto quanto tutti i settori abbiano la loro quota di colpa: dalla caccia con l’abbandono dei bossoli, alla pesca con esche sintetiche e lenze, passando per i giocattoli dispersi dai bambini.
D’impatto è l’opera realizzata con un collage di ciabatte, perché sono veramente tante, sintomo della facilità di abbandonare un oggetto così di largo consumo e sostituibile con pochi euro».
È una mostra variegata quella di Biondi, corredata anche da composizioni fotografiche e video, per offrire uno spaccato sulla realtà ambientale e scuotere le coscienze dei visitatori, affinché si facciano tutti promotori di una maggiore sensibilità rivolta al pianeta, partendo dal corretto riciclo.
«Chi non partecipa alle campagne di pulizie non si rende appieno conto che in spiaggia si può trovare qualunque cosa – aggiunge Biondi –. Dalla bombola del gas, al test di gravidanza. Migliaia di cotton fioc, tanto che le aziende hanno iniziato a produrli in materiabile biodegradabile una volta compreso che era impossibile cambiare l’abitudine di certa gente che, per esempio, li getta nel gabinetto.
La mostra vuol essere un campanello d’allarme che faccia riflettere, rappresentato anche da quegli oggetti che sono rimasti in mare per decenni e che l’ambiente ha risputato fuori ancora intatti. Ne sono chiari esempio i flaconi di detersivi degli anni ’60, oggetti con i prezzi ancora in lire ben visibili, o addirittura lattine di Coca Cola con la grafica realizzata per l’occasione dei mondiali di calcio di Spagna ’82».
Ma vede il bicchiere mezzo pieno Biondi, grazie all’esempio di sensibilità che sanno dimostrare le giovani generazioni durante le uscite ecologiche o le lezioni in aula.
«Proprio dalle giovani generazioni arriva la speranza più grande – conclude –. È bello vedere come i ragazzi siano tanto sensibili su questo tema. I ragazzi di oggi fortunatamente sono sulla strada giusta, più di quanto lo eravamo noi alla loro età.
È sempre un colpo al cuore partecipare alle attività di raccolta, e vedere quanto materiale ci sia sempre. Una volta terminata la pulizia, però, ci si sente bene e in pace con la Terra e con l’ambiente».