Jesolo, Mosca accoglie Enea e Riccardo: a fine mese atteso il ritorno in città
13 Settembre 2024La via del ritorno è ormai segnata, così come il conto alla rovescia per l’arrivo a Jesolo. Enea d’Auria e Riccardo Garbin sono arrivati nelle ultime ore a Mosca dopo aver attraversato la Transiberiana, l’arteria che ha collegato per la prima volta Europa e Russia con l’Asia. Ben 6mila chilometri da Ulan Udè, città al confine con la Mongolia e non molto distante da Ulan Bator, capitale mongola e meta del viaggio dei due giovani, partiti da Jesolo con una Punto del 1995 lo scorso 4 luglio.
«Dall’ultima tappa -spiegano Enea e Riccardo- ci abbiamo messo dieci giorni tenendo una media di 600 km giornalieri. Le strade sono buone anche se sono piene di tir dato che stiamo parlando di un percorso altamente commerciale. Il rapporto camion auto è di 8 a 1. Abbiamo trovato strade dritte e infinite, tra boschi di betulle, pini e steppe. Ma alla fine siamo arrivati a Mosca: una città stupenda, pulita e ordinata. C’è sviluppo con nuovi edifici e strutture rimesse a nuovo: pensavamo di trovare freddezza, ma così non è stato».
Ora, per i due, si punta al ritorno a casa dopo un itinerario che gli ha visti passare per Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria, Turchia, Iran, Afghanistan, Tagikistan, Kirghizistan e poi Mongolia. Sempre a bordo dell’immancabile utilitaria italiana, più volte comunque sottoposta a manutenzioni e revisioni durante il viaggio.
«Il prossimo step di domani -continuano- è la frontiera con la Lettonia a circa 800 km da Mosca. Abbiamo scelto questo Paese perchè, per ovvi motivi, è impossibile entrare in Europa da Ucraina e Bielorussia. Potrebbero esserci delle lungaggini per uscire dalla Russia, date dal traffico e dalla burocrazia. Ma attenderemo il nostro turno con pazienza e una grande voglia di tornare a Jesolo».