San Stino di Livenza, dal Canada torna nella “sua” San Stino: il viaggio di Sergio Vidotto
11 Luglio 2024Respirare l’aria di casa e rivivere i momenti trascorsi durante la giovinezza. E’ bel mix di emozioni quello provato da Sergio Vidotto, 76enne nativo di Corbolone e trasferitosi, quando aveva 12 anni, in Canada. La storia di un emigrante veneto che con la famiglia ha lasciato il paese natio per cercare fortuna e buone speranze altrove. Una scelta che in molti, nei decenni passati, hanno deciso di intraprendere sperando in un futuro migliore. Ora vive a Port Elgin (Ontario). In questi giorni Sergio è tornato in Italia, nella sua San Stino di Livenza, per un po’ di relax condito da tanti ricordi.
«Sono nato in via Stradabassa a Corbolone -spiega- e poi mi sono trasferito a San Stino, in via Leopardi, con mio nonno Agostino fino alla partenza per il Canada: era l’aprile del 1960. Mio papà era già lì e lo abbiamo raggiunto con mamma, mio fratello e mia sorella. Tornare dopo tanti anni qui è un qualcosa di straordinario».
L’arrivo di Sergio è stato accolto a San Stino come una festa. Le sue foto, postate su Facebook, hanno permesso a molti coetanei di fare un tuffo nel passato. Una gradita sorpresa nel ricordo dei vecchi tempi passati. Per l’occasione, qualche giorno fa, è stata organizzata una cena con gli amici della classe 1948.
«Sono sempre tutti nel mio cuore -racconta ancora il sanstinese emigrato- perchè ogni volta che torno qui mi sento sempre a casa. Mi ricordo che giocavamo a calcio tutti i giorni dopo scuola sul prato di via Leopardi, viale Trieste, ma anche dietro al Municipio. Dopo la messa si andava a vedere la squadra di San Stino che giocava. D’estate andavo a Barcis con la parrocchia, poi a Caorle con la mamma e mia sorella».
Sergio, dopo San Stino, ha voluto fare un giro per l’Italia assieme alla famiglia. Con se porta sempre un detto che non lo abbandona mai.
«In Canada ho lavorato come elettricista nelle centrali atomiche, per ben 35 anni. Nel luglio del 2011 sono andato in pensione: ora mi godo la vita. Perché si muore una sola volta, ma si vive tutti i giorni».
In foto: Sergio Vidotto di fronte alla casa del nonno