Territorio

Meolo, La protesta del sindaco contro la chiusura della filiale Intesa Sanpaolo

20 Luglio 2024

Approda anche nel Sandonatese la protesta contro le annunciate chiusure di alcune filiali del gruppo bancario Intesa Sanpaolo. Tra quelle a rischio, vi sarebbero le filiali di Meolo, Musile e Quarto d’Altino.

A Meolo il sindaco Daniele Pavan ha deciso di scrivere al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone e all’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina. «Sono indignato da questa decisione presa dal primo gruppo bancario italiano», scrive Pavan, «Non sono accettabili meri ragionamenti di convenienza economica, a supporto della chiusura della filiale in paese. In questi anni, in cu vengono osannati i bilanci ambientale e sociale dei grandi gruppi societari, mi domando sul segmento sociale come venga misurata in negativo la carenza di servizi verso quella categoria di utenti “fragili”, che ancora oggi sono avulsi dalla tecnologia, perché appartenenti ad altre generazioni. Queste persone non sono poche e subiscono un disagio con questa decisione. Io per primo sono un sostenitore convinto della pura digitalizzazione. Ma questa transizione ha dei tempi fisiologici che non possono subire forzature».

A Meolo anche il gruppo di minoranza, Energie Meolesi, ha preannunciato un’interrogazione consiliare. Prende posizione anche la Cisl «Siamo molto preoccupati, inutile nasconderlo, perché meno sportelli bancarie nei nostri Comuni significa rischiare di perdere un servizio fondamentale e sociale per le comunità», dice il segretario generale della First Cisl Venezia, Matteo Cavallin, «Sappiamo che, se vogliamo essere un’Italia davvero moderna e competitiva, non possiamo prescindere dal guardare ai giovani e al futuro: è chiaro che l’home banking, con la digitalizzazione dei processi, segue questa strada, con un processo divenuto ormai irreversibile. Ma servono soluzioni immediate, per garantire a tutti i cittadini e alle imprese il pieno accesso ai servizi finanziari. Si sostengano i territori anziché abbandonarli, perché si rischia di lasciare indietro i più deboli, chi è meno informatizzato. Soprattutto persone anziane».

(di Giovanni Monforte)