Jesolo, Enea e Riccardo, per loro ecco l’Iran: «Fatto il pieno con 1 euro e 60 centesimi»

Nel pomeriggio hanno camminato sull’Urmia Lake, il lago di sale in Iran: una distesa bianca quasi senza fine. Enea d’Auria e Riccardo Garbin, i due jesolani partiti il 4 luglio con una Punto del 1995 con destinazione Mongolia, continuano imperterriti il loro viaggio lungo l’antica Via della Seta. Tutto procede secondo i pronostici, con qualche giorno di rallentamento dovuto alle tappe e alla voglia di scoprire questa parte d’Asia. Per loro non mancano le sorprese. I due oggi si sono mossi verso Tabriz e l’obiettivo sarà poi Teheran, la capitale.

«Siamo in Iran da giovedì -ci spiegano- e rimarremo qui a Khoi, la città vicina al confine con la Turchia, per una decina di giorni. Abbiamo appena fatto il pieno della Punto: 37 litri di benzina, 1euro e 60 centesimi. Siamo rimasti senza parole. Tutti sono molto entusiasti di vederci, incuriositi dall’auto con la quale stiamo viaggiando. Ci salutano, ci chiedono da dove veniamo e avanzano la richiesta di fare una foto. Abbiamo trovato fino ad ora una bella accoglienza ovunque».

Da Jesolo i due sono passati per Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria e Turchia. Con degli accorgimenti dovuti al mezzo, senza aria condizionata. Non mancano ovviamente le difficoltà, in un viaggio documentato sulla pagina Instagram @ferovecio_team.

«Per quanto riguarda il tragitto -dicono ancora- stiamo facendo tratte da circa 400/500 km, perchè fa molto caldo e stare tante ore in auto stanca. Il traffico stradale è difficile da gestire, c’è molto caos. Ma continuiamo la nostra avventura. Questa notte dormiremo a Tabriz, poi a Zanjan e quindi qualche giorno nella capitale. A Teheran faremo il visto per l’Afghanistan e ci prenderemo qualche giorno per vedere bene la città assieme a un nostro amico che vive lì».

Le prossime tappe sono Afghanistan, Tagikistan, Kirghizistan e Kazakistan. L’obiettivo è arrivare a Ulan Bator, capitale della Mongolia, i primi giorni di settembre. Poi i due torneranno a Jesolo verso la fine del mese, passando direttamente per la Russia.

(di Alessio Conforti)