Territorio

San Donà, una panchina bianca in memoria di tutte le vittima della strada

31 Maggio 2024

La vita è un’opportunità, coglila.

La vita è bellezza, ammirala.

La vita è un sogno, fanne una realtà.

Sono tre frasi di Madre Teresa di Calcutta, poste accanto alla panchina bianca in memoria di tutte le vittima della strada, inaugurata questa mattina a San Donà di Piave nell’area verde ricompresa tra le vie Mantegna e Giorgione.

All’evento, promosso dalla Associazione Alba Luci sulla buona strada con il patrocinio del Comune di San Donà di Piave, hanno partecipato numerosi amministratori del territorio, l’onorevole Giorgia Andreuzza, tante associazioni del volontariato, le forze dell’ordine e di soccorso, l’Ulss4, le scuole, famiglie toccate da vicino dalle tragedie stradali, enti pubblici e associazioni di categoria, oltre alle associazioni che da anni si impegnano per ridurre le vittime della strada e fare sensibilizzazione sull’argomento.

Toccanti le testimonianze portate delle associazioni, dalla lettera inviata dall’Associazione Italiana Famigliari e Vittime della Strada, alle parole di Gina Rode dell’Associazione A Spasso con Vale, passando per l’Associazione Ragazzi on the road di Bergamo e di Romina Ceccato di Alba.

“L’obiettivo condiviso è quello di ridurre l’incidentalità stradale e azzerare le vittime – il monito delle associazioni –. Lo facciamo per le mamme e i padri, perché non si trovino a soffrire il dolore della perdita di un figlio o di una figlia. Lo facciamo per i giovani, perché capiscono molto bene quali sono i pericoli della strada. Lo facciamo affinché non servano altre panchine bianche sui territori a ricordare chi ha perso la vita”.

E significative sono state anche le riflessioni portate dai ragazzi e dalle ragazze delle classi 5^A AFM e 5^C RIM dell’Istituto Alberti, presenti con i loro docenti e il Dirigente Scolastico:

“La strada è un luogo di viaggio, passaggio, sogno e possibilità – ha letto una studentessa –. Non si più morire sulla strada, non si deve morire sulla strada. Siamo noi giovani che dobbiamo saperlo per primi e a nostra volta insegnarlo ai giovani dopo di noi. Oppure agli adulti, che se lo dimenticano e non ci danno il buon esempio.

Sulla strada vogliamo volare, sì, ma verso il nostro futuro. Ci auguriamo che le strade siano sempre per tutti luoghi di gioia, mezzi per raggiungere il nostro domani, e colmare le nostre speranze”.

«Non resti solo una panchina con delle “persone sedute”, che ci guardano senza esserci – ha concluso il sindaco Alberto Teso –, ma che sono sempre con noi. Portiamoci a casa questo impegno, noi prima di tutti, a produrre tutti insieme iniziative concrete sul territorio per fermare questa strage continua e arrivare all’obiettivo di avere 0 vittime».