Ulss4, avviato il percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la cura della tiroide
24 Gennaio 2024Gestire la patologia della tiroide, nel migliore dei modi e con le più recenti modalità di cura, non è possibile senza il coinvolgimento di una multidisciplinarietà di competenze. Per questo motivo un gruppo di professionisti dell’Ulss4 individuati dalla direzione sanitaria ha definito il nuovo Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) del nodulo tiroideo.
«L’atto chirurgico della tiroidectomia è quello finale nel processo diagnostico che coinvolge tante figure differenti – spiega il direttore dell’unità di ORL dell’Ulss 4, Alessandro Abramo – infatti sia nel gruppo di lavoro che nella gestione pratica della problematica di salute collegata a questa patologia vengono coinvolti, con tempistiche e ruoli differenti, il medico di medicina generale, l’endocrinologo, il radiologo, l’anatomopatologo, l’otorinolaringoiatra e il medico della medicina nucleare».
Il percorso di cura della tiroide prevede che, individuato il problema, il medico di famiglia invii il paziente all’endocrinologo con gli esami di base già prescritti ed effettuati, quest’ultimo decide se procedere con altre indagini (in genere l’agoaspirato); in questa fase se necessario s’inserisce anche il chirurgo otorino che procede alla tiroidectomia e all’eventuale svuotamento linfonodale. Successivamente il paziente viene seguito dall’endocrinologo e dal medico della medicina nucleare che provvedono a prescrivere le eventuali terapie di completamento e di controllo periodico.
«Dal punto di vista pratico conclude il dottor Abramo – questo PDTA individua un albero decisionale che, dopo la scoperta del nodulo della tiroide, conduce il paziente nelle varie fasi diagnostiche riducendo al minimo possibile le tappe, le tempistiche e il disagio per il paziente stesso».