Jesolo, un concerto per celebrare la giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada
20 Novembre 2023La musica vivace e allo stesso tempo dolce degli ottoni e dei legni, suonati con sapienza dalla Fanfara del 3° Reggimento Carabinieri “Lombardia” diretta dal Maresciallo Capo Andrea Bagnolo, e le voci emozionanti del Vocal Ensemble Monteverdi New Voices e Monteverdi Young Voices, diretti dal Maestro Silvia Buscato, hanno fatto da cassa di risonanza, ieri sera, per lanciare un messaggio importante: Ama la Vita.
È stato questo il titolo dell’evento ospitato al Teatro Vivaldi di Jesolo per celebrare la giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada.
La serata è stata anche occasione per raccogliere delle offerte da devolvere all’associazione ALBA – Luci sulla Buona Strada per progetti e attività rivolti alla prevenzione sulla sicurezza stradale.
«“Ama la Vita” celebra con forza la potenza e la maestosità della musica come filo conduttore di un messaggio nobile: quello della prevenzione e della sicurezza stradale – ha spiegato il giornalista Alessio Conforti, che ha presentato l’evento –. Intesa come l’insieme di tutte quelle attività che ogni giorno concorrono al rispetto delle regole, al codice della strada, all’insieme di comportamenti che possano evitare incidenti e risparmiando, quanto più è possibile, vite umane.
Le forze dell’ordine, su questo, rappresentano un ruolo fondamentale nella società grazie alla loro attività e presenza costante».
E proprio tanti rappresentanti delle forze dell’ordine erano presenti ieri sera, anche e soprattutto per ricordare quanto siano vicine al territorio e alle persone, operando per la sicurezza di tutti, sia con atti di prevenzione che di repressione, quando necessari.
In sala anche tante autorità, sia della giunta jesolana che delle amministrazioni limitrofe e della giunta regionale. Tutti per portare il proprio messaggio di vicinanza alle famiglie delle vittime della strada e di sensibilizzazione per chi si mette al volante, ricordano i tanti, troppi, morti che negli anni ci sono stati.
Ad aprire l’evento Romina Ceccato, presidente di ALBA, accompagnata dal sindaco di Jesolo Christofer De Zotti e dal consigliere regionale Lucas Pavanetto ha simbolicamente lasciato su una sedia bianca a lato del palco una rosa rossa.
«Penso che la musica possa arrivare al cuore, spiegando le cose più di quando possano fare le parole – ha spiegato Romina –. Questa sedia bianca rappresenta tutti i nostri angeli che ci stanno accanto, pur non essendoci più». Un ricordo è stato dedicato anche alla 22enne di Vigonovo, Giulia Cecchettin, barbaramente assassinata una settimana fa.
Tra un blocco musicale e l’altro che ha allietato i presenti, sono intervenuti proprio loro, i professionisti della sicurezza, di terra e di mare, militari e civili.
Erano presenti Daniele Brasi, Comandante della Compagnia Carabinieri di San Donà; Davide Facchin, Vice Dirigente del Commissariato di Jesolo della Polizia di Stato; Michele De Luca, Comandante del Gruppo Guardia di Finanza di Portogruaro; Valeria Gargano Comand. Uff. Circondariale Marittimo di Jesolo Capitaneria di Porto e Claudio Vanin, Comandante della Polizia Locale di Jesolo.
È stato un commento a tratti commosso, quello di Vanin, nel ricordare proprio il tragico incidente avvenuto la notte tra il 13 e il 14 luglio 2019, dove persero la vita Riccardo Laugeni, Leonardo Girardi, Eleonora Frasson e Giovanni Mattiuzzo.
«Nei miei 40anni di carriera mi è capitato due volte di vedere incidenti di tale portata – ha commentato Vanin –. È ancora difficile ricordare quei momenti, così strazianti, che hanno tolto la vita a quattro giovani del territorio.
Come forze dell’ordine facciamo tanta attività di prevenzione, e purtroppo dobbiamo fare ancora tanta repressione. I dati del 2023 ci indicano un aumento dei morti sulle strade, degli incidenti gravi, abbiamo più che raddoppiato il numero di patenti ritirate per guida in stato d’ebrezza.
Dobbiamo lavorare molto ancora sulla prevenzione, partendo dalle famiglie e dalle scuole. Perché purtroppo anche le situazioni negli anni sono cambiate. Ora i figli vengono troppo spesso “difesi” dai genitori quando sbagliano. Se un ragazzo prende una sanzione per qualche infrazione al codice della strada magari poi arrivano i genitori al Comando per lamentarsi.
Le famiglie dovrebbero invece darci una mano a far si che i propri figli capiscano quelle che sono le regole della strada. L’educazione deve partire dalle famiglie».