San Donà, serve prosecco e shottini alla festa di un 16enne
15 Settembre 2023Nella serata di ieri è stato eseguito dalla Polizia Locale di San Donà di Piave un accertamento a carico di un pubblico esercizio sandonatese a seguito della richiesta giunta al comando da parte di una donna che riferiva come il figlio, minorenne, si fosse ubriacato dopo una serata trascorsa presso lo stesso locale.
Peraltro la polizia locale aveva già ricevuto varie segnalazioni dall’amministratore condominiale e dai proprietari delle attività confinanti, che riferivano dei continui disagi arrecati dagli avventori ai danni del complesso immobiliare, durante le feste organizzate il giovedì sera da questo locale.
All’esito del controllo gli operatori di Polizia Locale hanno sanzionato il titolare del pubblico esercizio per aver somministrato alcolici a minori. Nello specifico per aver servito una bottiglia di prosecco e un vassoio di shottini a un minorenne che stava festeggiando il proprio compleanno (16 anni) assieme ad altri amici, anche loro minori di età.
“Nonostante i reiterati avvertimenti a non somministrare alcolici ai minori si continuano ad osservare comportamenti illeciti da parte di qualche disinvolto ed impudente gestore di bar che mette in pericolo la salute dei giovanissimi. La Polizia Locale continuerà a vigilare sul mancato rispetto di questo obbligo di legge che prevede, oltre ad una sanzione di più di 300 euro, la sospensione dell’attività da 15 giorni a 3 mesi in caso di accertamento più violazioni nel tempo e la denuncia all’Autorità Giudiziaria nel caso di somministrazioni di alcolici ai minori di anni 16”, dichiara il Comandante della Polizia Locale Paolo Carestiato.
Nel pomeriggio di ieri, inoltre, grazie alle immagini del sistema di video sorveglianza comunale, gli agenti della Polizia Locale fermavano nei pressi del municipio l’autore del furto di una bicicletta commesso presso la stazione ferroviaria pochi giorni prima e denunciato solo un’ora prima presso gli uffici del Comando. Lo stesso, un minorenne residente a Ceggia, dopo essere stato identificato e deferito all’Autorità Giudiziaria veniva affidato alla famiglia di provenienza.