Territorio

Goletta Verde: 11 punti campionati sulla costa veneta, tutti entro i limiti di legge

7 Agosto 2023

Giudizio positivo per il secondo anno consecutivo per il mare del Veneto. Così come l’anno scorso, anche nel 2023 i prelievi effettuati dai volontari e dalle volontarie di Goletta Verde sono risultati avere i parametri entro il limite consentito dalla legge. É quanto emerso dalla conferenza stampa di presentazione dei dati sul monitoraggio delle acque venete, tenutasi stamattina a bordo di Goletta Verde ormeggiata al porto di Caorle (Venezia).

A illustrare i risultati delle analisi microbiologiche Stefano Raimondi, portavoce di Goletta Verde e Coordinatore Aree Protette e Biodiversità di Legambiente, e Luigi Lazzaro, Presidente di Legambiente Veneto, alla presenza di Gianpaolo Bottacin, Assessore all’Ambiente, Fabio Strazzabosco, Dirigente dell’UO Monitoraggio Acque Marine e Lagunari Arpav, Antonio Gottardo, Presidente FLAG Veneziano e Alessia Merlo, Responsabile CONOU Coordinamento Area Nord-Est.

Il dettaglio del monitoraggio:

Nella giornata di martedì 18 luglio 2023 sono stati campionati ed esaminati 11 punti sulla costa veneta, di cui 4 a mare, 6 alla foce dei fiumi e 1 in laguna.

I quattro punti a mare sono: lo sbocco della laguna presso la foce del canale dei Lovi in località spiaggia della Brussa e la spiaggia presso piazza Marco Polo entrambi a Caorle (Venezia); lo sbocco della laguna presso Punta Sabbioni a Cavallino Treporti (Venezia) e la spiaggia delle Tolle a destra della foce del Po in località Barricata a Porto Tolle (Rovigo).

Le sei foci dei fiumi analizzate sono: la bocca di Porto Falconera a Caorle (Venezia), la foce del fiume Piave al Lido di Jesolo (Venezia), la foce del fiume Sile a Cavallino Treporti (Venezia), la foce del fiume Brenta in località Isola Verde a Chioggia (Venezia), la foce del fiume Adige a Rosolina-Isola a Chioggia (Rovigo/Venezia); la foce del Po di Maistra in località Boccasette a Porto Tolle (Rovigo).

Il punto campionato in laguna è la Laguna del Mort in località Eraclea Mare ad Eraclea (Venezia).

«I parametri delle analisi microbiologiche sono risultati tutti positivi, quindi il giudizio sullo stato di depurazione delle acque delle coste venete è buono ma occorre monitorare costantemente la depurazione delle acque perché nel Veneto insistono la laguna e diversi fiumi di grande portata – ha commentato Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto –. Come per l’anno scorso, lo screening effettuato dai volontari e volontarie di Legambiente supportati da laboratori specializzati non ha riscontrato nessuna criticità. Questo vuol dire che la filiera della depurazione e dei controlli funziona bene, l’arrivo di Goletta Verde in Veneto è comunque uno stimolo per amministrazioni e autorità preposte a fare sempre di più per la tutela delle coste venete».

Dossier Spiagge di Legambiente: il clima osservato speciale

Il litorale del Veneto non è esente da gravi eventi meteo-idrogeologici: 25 eventi estremi negli ultimi 14 anni, dal 2010 ad oggi, hanno colpito il 50% dei comuni costieri (6 su 12). La conta dei danni è lunga: 11 da mareggiate, maggiormente concentrati sulla costa di Jesolo; 4 da trombe d’aria e raffiche di vento; 3 allagamenti; 3 danni alle infrastrutture; 2 danni da siccità prolungata; 1 danno al patrimonio storico; 1 danno da grandinate.

«Sono numeri e dati che devono far riflettere tutti, non c’è più tempo da perdere perché il clima cambia velocemente portandosi dietro tutte le conseguenze per i territori dei comuni costieri – spiega Luigi Lazzaro, Presidente Legambiente Veneto –. Per salvare Venezia e la costa veneta dalle inondazioni occorre un’azione integrata che punti all’abbassamento di emissioni di Co2. Altro dato sconcertante, che emerge dal Dossier Spiagge, è la lunghezza della costa modificata, il dato più alto rilevato in Italia: 101 km di costa modificata, quasi l’80% della costa regionale. Sulle concessioni balneari dobbiamo segnalare che nel Comune di Chioggia la situazione sembra sfuggita di mano perché la percentuale di costa data in concessione ai privati, secondo la stima di Legambiente basata sull’elenco delle concessioni aggiornato sul SID/Portale del Mare, arriva a superare l’84%, più del doppio della media nazionale e regionale».