Caorle, stop ai cantieri edili nelle zone turistiche per tutta l’estate
18 Marzo 2023Il Comune di Caorle, con la delibera numero 92 del 2022, ha modificato il Regolamento per l’esercizio dei cantieri edili, estendendo dal 1° giugno alla seconda domenica di settembre, il divieto totale di esercizio dell’attività edile nelle zone maggiormente turistiche del territorio comunale, un mese e mezzo in più rispetto al precedente limite 1° luglio-31 agosto. L’obiettivo del provvedimento – ricordato dall’assessore ai lavori pubblici, Berardo – è quello di “assicurare la serenità degli ospiti che già a giugno e all’inizio di settembre frequentano la nostra località”.
“Obiettivo sicuramente molto nobile, quello del riposo dell’ospite. All’amministrazione comunale poco importa – dichiara Giovanni Salmistrari, presidente di Ance Venezia, l’Associazione Costruttori Edili ed Affini di Venezia e area metropolitana – che dal divieto derivi lo stop per tre mesi e mezzo dell’attività edilizia, impedendo alle imprese di lavorare, mettendo a rischio i posti di lavoro dei loro operai, creando problemi ai committenti che quei lavori volevano ultimare in tempo, spesso per poter usufruire dei bonus edilizi che hanno scadenze stringenti e non prorogabili”.
Non passa inosservata la circostanza che la serenità dell’ospite, così preziosa da paralizzare per mesi un settore produttivo fondamentale, diventi del tutto irrilevante quando è il Comune ad eseguire i propri lavori, non solo quelli per pubblica incolumità: infatti, i lavori pubblici sono sottratti al divieto.
Va evidenziato che nessuno degli altri Comuni del litorale, nemmeno quelli che hanno stabilito i divieti più estesi, che, parimenti, Ance contesta, sono arrivati al livello dei tre mesi e mezzo di Caorle. Tra l’altro, quest’anno, con l’arrivo in città del Giro d’Italia il 24 maggio, il periodo di blocco si amplierà ulteriormente.
“Un altro primato, poco invidiabile, del Comune di Caorle – sottolinea il presidente Salmistrari – è quello della totale assenza di confronto. La preventiva consultazione della categoria avrebbe consentito di individuare soluzioni di minore impatto, in grado di assicurare il giusto equilibrio tra la legittima esigenza di tranquillità del turista e quella, altrettanto legittima, delle imprese edili di continuare a lavorare e di non chiudere i battenti. È una questione di pari dignità tra attività economiche, quella turistica e quella delle costruzioni. È nostra intenzione – conclude Salmistrari – verificare con un legale se questa così lunga compressione, anzi cancellazione, dell’attività edilizia si ponga in contrasto con il dettato costituzionale sulla libera espressione dell’attività economica, e nel caso attivare – non solo nei confronti del Comune di Caorle – tutte le necessarie iniziative giurisdizionali a tutela dei legittimi interessi della nostra categoria”.
“Credo vada ricordato innanzitutto che se a Caorle l’attività edilizia e di ristrutturazione è così fiorente è proprio grazie al turismo – replica il Sindaco di Caorle Marco Sarto -. Il turismo è un comparto che crea ricchezza per la nostra comunità e posti di lavoro. L’amministrazione comunale ha quindi tenuto in debita considerazione le esigenze primarie che interessano il nostro territorio e le nostre imprese, contemperandole con quelle delle attività costruttive e con la necessità di garantire a chi ha attività in corso di poter accedere ai bonus fiscali. ANCE ovviamente è libera di fare qualunque tipo di azione, ma siamo convinti della bontà del nostro operato. Peraltro va evidenziato che l’attività edilizia è sospesa nelle sole aree turistiche e non in tutto il territorio comunale. Seguendo l’esempio di altre realtà, come Grado o Jesolo, abbiamo stabilito che in giugno e nei primi giorni di settembre, quando la stagione turistica è già ampiamente in corso, si proceda allo stop ai cantieri nelle aree interessate dall’attività turistica”.