Territorio

Musile, no sull’ipotesi di fusione tra comuni per la sindaca Susanna

1 Febbraio 2023

«Musile non diventerà la periferia di San Donà di Piave».

È netta e contraria la presa di posizione della sindaca di Musile di Piave, Silvia Susanna, all’ipotesi di un’eventuale fusione con la vicina San Donà di Piave avanzata dallo stesso primo cittadino Andrea Cereser.

«Posso comprendere che il tema sia molto discusso e di attualità soprattutto con l’imminenza della campagna elettorale – spiega Silvia Susanna – ma l’ipotesi di una fusione tra le due realtà è da scartare per vari motivi. Il primo è sicuramente relativo alla forte identità storica e culturale dei cittadini musilensi, fattore che rappresenta un orgoglio per tutte le generazioni della nostra comunità e che deve essere continuamente valorizzato e preservato. A tal proposito, da qualche anno Musile ha ottenuto lo status di “Città”, proprio in ragione della storia che ci ha contraddistinti ad esempio durante il primo conflitto mondiale e l’obiettivo che abbiamo è quello di crescere ancora di più e non certo di essere annessi a San Donà di Piave.

In seconda istanza c’è il fattore territoriale, visto che stiamo parlando di un comune di 45km quadrati che ha diverse peculiarità da gestire, da un punto di vista commerciale, agricolo e ambientale, una realtà diversa da quella dai nostri vicini».

No contrario a una fusione territoriale, ma apertura massima al dialogo e alla collaborazione tra enti: «Sono assolutamente a favore delle collaborazioni tra enti e credo che prima di parlare di fusione si possa piuttosto convergere su temi importanti – continua Susanna –, a cominciare dal ripensamento della viabilità o altre forme di unione di servizi per migliorare la vita dei cittadini. Su questo siamo sempre stati e continueremo ad essere disponibili e propensi per un sano miglioramento dei territori. Ma senza andare oltre. La fusione potrebbe essere un’opzione per comuni più piccoli, con pochi residenti, come per esempio i paesi di montagna, ma non certo per una realtà come la nostra che rischierebbe di perdere la sua personalità e storicità, diventando una semplice “succursale” o ancor peggio una colonia di una realtà più grande, svilendo l’enorme patrimonio costruito nei decenni. Apprezzo la proposta di “matrimonio” da parte del Sindaco Andrea Cereser ma ritengo che ognuno possa rimanere tranquillamente dov’è».