San Donà, a Gianfranco Marcon intitolato un asteroide scoperto nel ’99
22 Ottobre 2022Una vita dedicata alla costruzione di strumenti ottici d’eccellenza, destinati a indagare l’ignoto dello spazio per contribuire alle nuove scoperte e conoscenze del cosmo.
È una storia che parla di passione, di entusiasmo, di coraggio, quella di Gianfranco Marcon e dell’azienda ereditata dal padre Virgilio, una vita anche al servizio della sua comunità sandonatese negli anni in cui è stato Sindaco.
Ora, dopo la scomparsa avvenuta nel maggio scorso a 82 anni, il suo nome vagherà per sempre anche nello spazio.
Dopo la morte, Mario Di Sora, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Campo Catino (in provincia di Frosinone), aveva promesso di intitolargli uno degli asteroidi scoperti dall’Osservatorio. E la promessa è stata mantenuta.
«L’osservatorio è molto legato alla famiglia Marcon e alla sua azienda – spiega Di Sora –, una delle più importanti case costruttrici di telescopi in Italia, fondata dal padre Virgilio ed oggi ereditata dal figlio Luigi.
Sono molti gli strumenti che possediamo a portare il loro marchio, e tanti hanno contribuito a fare scoperte importanti».
Proprio con un “suo” telescopio, un 80 cm costruito nel 1990, la notte dell’8 dicembre 1999 Mario Di Sora e Franco Mallia hanno scoperto un pianetino di fascia principale “1999XF 104”, ora nominato “103015 Gianfrancomarcon”.
Si tratta di un corpo celeste che si trova a circa 300 milioni di km dal Sole, con un diametro di circa 4 km e magnitudine (ovvero luminosità apparente) di 19.
La nomenclatura è stata proposta dopo formale richiesta avanzata dall’Osservatorio al Minor Planet Center di Cambridge in Massachussets che ha dato l’ok al prestigioso riconoscimento.
«Si tratta di un giusto tributo a un amico e a un imprenditore che ha speso tutta la sua vita per la realizzazione di telescopi utilizzati, da oltre mezzo secolo, in centinaia di specole di singoli astrofili, di associazioni e di tipo professionale» ha concluso il direttore Di Sora.
Indubbiamente Gianfranco Marcon è stata una persona molto conosciuta nel settore, sia in ambito nazionale che internazionale.
I suoi telescopi sono presenti nei più svariati Osservatori del Mondo, e anche fuori. Per la NASA, infatti, Marcon ha realizzato ottiche superleggere in varie configurazioni per applicazioni satellitari; per ENEA ha realizzato telescopi completi per la Stazione italiana in Antartide; per il CNR ha prodotto gli Osservatori Astronomici di Trieste, Merate, Teramo, Catania, Torino, L’Aquila. Solo per citare una piccolissima parte di lavorazioni.
«Mio papà Gianfranco è stato pioniere assieme al nonno di cose che non ha fatto nessuno – ricorda con orgoglio Luigi Marcon, il figlio di Gianfranco, che ora guida l’azienda –. I primi telescopi importanti in Italia sono stati fatti qua. Come i primi studi sull’ottica metallica, sulla ricerca all’infrarosso ecc.
Veramente è stata una persona che ha rivoluzionato la fabbricazione di telescopi ad alto livello in Italia.
Da parte nostra proviamo una grande soddisfazione e piacere per quanto fatto dall’Osservatorio Astronomico di Campo Catino, in particolare dal direttore Mario Di Sora.
Sentitamente lo ringraziamo, perché avere il nome del papà legato a un oggetto celeste da qui all’eternità è un grande onore».
E quella dell’azienda Marcon è una storia che anche Luigi porta avanti con orgoglio e visioni importanti: «In questo momento, tra le varie cose, stiamo collaborando molto anche con l’INAF, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, partecipando allo sviluppo di nuovi progetti».
Un nome e un’azienda, insomma, lanciati “verso l’infinito e oltre”.