Territorio

Jesolo, il delegato di Confcommercio interviene sulle problematiche della movida

7 Giugno 2022

«In un sabato sera estivo a Jesolo ci possono essere oltre 200.000 persone – interviene Teso –. Gli ubriachi e tutti quelli che possono creare problemi di ordine pubblico, o anche solo di decoro, sono qualche decina.

Mettiamo pure che siano un centinaio, o addirittura 200. Si tratta, in sostanza, dello 0,1% delle persone presenti in città. Più o meno la possibilità percentuale di essere colpiti da un fulmine».

Invocare nuovi provvedimenti normativi per evitare episodi di ubriachezza molesta a Jesolo, secondo il delegato di Confcommercio, è come se, per affrontare il rischio di essere colpiti da un fulmine, si obbligassero tutti a restare chiusi in casa. Anche quando non piove.

«In sostanza, a fronte dell’incapacità di controllare una piazza grande poco più di un campo da calcio – continua l’avvocato –, si stanno introducendo norme e divieti che vanno a colpire e penalizzare tutti, dai turisti per bene alle attività commerciali.

Per colpa di qualche decina di ragazzini “troppo vivaci” viene sacrificata la libertà di decine di migliaia di persone di bere un calice di prosecco in riva al mare, nelle sere del week end.

Ma ci rendiamo conto di quello che stiamo facendo?

Non sono bastati due anni di restrizioni alle nostre libertà fondamentali per capire quanto importante sia la libertà stessa? Quanta attenzione debba essere posta prima di adottare nuovi provvedimenti limitativi?».

Appena qualche giorno fa, l convegno sull’assunzione responsabile di bevande alcoliche, organizzato da Fipe-Confcommercio in collaborazione con l’associazione nazionale magistrati, tenutosi ieri a Mestre, il Questore Masciopinto ha ribadito il principio per cui “ognuno deve fare la propria parte”.

«Benissimo – prosegue Teso – gli imprenditori rispettino la legge, non vendano alcolici a minori, a persone già in stato di ubriachezza, chiedano i documenti e facciano tutto quanto necessario per impedire abusi ed intemperanze.

Ma le forze dell’ordine devono essere presenti costantemente: ubriachi e, soprattutto, spacciatori, vanno fermati, identificati, caricati in auto e portati in commissariato.

Serve un presidio fisso di polizia in piazza, una ronda in divisa per tutta la notte, un controllo effettivo del territorio.

La tolleranza zero va applicata – conclude – prima di tutto, verso coloro che non rispettano le leggi che già esistono, senza scarichi di responsabilità».