Cultura ed Eventi

Portogruaro, premio alla carriera a Lorenzo Buffon

16 Aprile 2022

In occasione della Giornata dello Sportivo organizzata dal Comune di Portogruaro per l’assegnazione dei riconoscimenti a quanti si sono distinti nelle diverse discipline, un premio speciale alla carriera è stato assegnato a Lorenzo Buffon, leggendario portiere di Milan, Inter e della Nazionale che dopo i primi calci alla Latisanese ha iniziato proprio da Portogruaro la sua scalata a una carriera ricca di primati e successi.

«È un Legame forte quello con Portogruaro» ha sottolineato Buffon, che abita nella vicina Latisana, un legame che con questo riconoscimento si rafforza sempre più.

Lorenzo Buffon, un uomo destinato ad essere campione, da sempre dotato di una personalità umana e sportiva mai in ombra, il portiere italiano più amato e conosciuto, la sua popolarità non è mai tramontata anche dopo aver appeso le scarpe al chiodo.

Buffon ha rappresentato il riscatto del calcio, quello della rinascita dopo la fine del secondo conflitto mondiale, come anche il simbolo della rinascita del Milan che dopo 44 anni riconquistava uno scudetto, o ancora il riscatto di un ragazzo di provincia che affrontava la grande città Milano, senza dimenticare mai le sue radici.

Figlio d’arte, anche suo padre Alessandro aveva giocato come portiere nella squadra del Saint-Etienne negli anni ’30 e ’40. La sua carriera era iniziata per caso nell’oratorio di Latisana dove amava disegnare i volti sacri e dove tirava anche quattro calci. Da mancino gli piaceva giocare all’ala sinistra, ma è stato Don Giovanni a chiedergli di cambiare ruolo e fare il portiere. È tata proprio la richiesta del suo parroco a portarlo tra i pali. Un ragazzetto timido e silenzioso alto 1 metro e 90, robusto e in possesso di qualità atletiche eccellenti che si è fatto ben presto notare. I grandi club infatti già lo osservano e dopo l’esordio nella Latisanese e un anno nelle file del Portogruaro, a 20 anni è stato il grande Milan a chiamarlo.

Ha debuttato in seria A nel 1950, contro la Sampdoria, vincendo 5-1. Da quella gara sarà per dieci anni il Portiere “Tenaglia” titolare della squadra legenda con il trio GRE-NO-LI, vincendo 4 scudetti e 2 Coppe Latina, per vestire infine la maglia della Nazionale Italiana con la fascia da Capitano. Lasciato il Milan ha trascorso un anno nel Genoa per ritornare poi a Milano nell’Inter di Helenio Herrera con la quale ha vinto un altro scudetto. Nel 1965 è passato alla Fiorentina e poi all’Ivrea in C dove ha terminato la sua carriera di giocatore. Più tardi allenerà il Sant’Angelo in C per diventare infine osservatore ufficiale del Milan.

Portiere solido e di livello mondiale, che ha coniugato qualità e spettacolarità. Lorenzo non ha mai lasciato niente al caso, ha costruito una carriera giorno dopo giorno con impegno, serietà e sudore senza mai dimenticare le sue origini, tornando a vivere proprio a Latisana nella sua casa di sempre, splendente di ospitalità e con i muri tappezzati di trofei, cimeli, riconoscimenti, ricordi e frammenti di una vita immensa, vissuta da protagonista e dove Lorenzo ha ripreso a dipingere e con le sue mani Tenaglie.

Questo è Lorenzo Buffon, ancora oggi un eterno sognatore mai stanco di ricominciare e sempre pronto a vivere la vita e a difendere la porta dei valori e dei suoi ricordi.

Lorenzo l’antidivo, l’intramontabile campione testimone di un’epoca e di un calcio sudato semplice ed appassionante, povero ma ricco di emozioni, l’ultimo testimone di quel calcio fatto di impegno e sacrifici un calcio che forse oggi non c’è più.