Cultura ed Eventi

Nel ricordo di Mina, due amici di Noventa lanciano il brand RON

5 Marzo 2022

Lo slogan che hanno scelto per la loro azienda è “Non essere un mignolino”. Perché, prima di qualsiasi bene materiale, RON è un approccio alla vita. Anzi, una filosofia di vita. «Dev’essere uno sprone per credere sempre in se stessi e per indurre anche gli altri a farlo», dicono i due giovani promotori.

Loro sono Riccardo Gobbo e Omar Marcuzzo, due giovani amici di Noventa. Nel marchio RON ci sono le iniziali dei loro nomi e quello di Nicolò Minello. Riccardo, Omar e Mina (come tutti conoscevano Nicolò) erano tre inseparabili amici d’infanzia. Ma un anno e mezzo fa, il 18 ottobre 2020, il destino si è portato via Nicolò, a soli 22 anni, in un incidente stradale a Salgareda.

«Insieme a Nicolò», raccontano i due giovani noventani, «siamo sempre stati tre sognatori. Speravamo di costruire una nostra azienda che sfondasse come brand d’abbigliamento e organizzatrice di eventi in discoteca. Giovani, con un futuro da costruire, ma ancora troppo insicuri per lasciare tutto e dare piena vita a RON. Di una cosa però eravamo sicuri. Pensavamo di avere tutto il tempo del mondo per concretizzare i nostri sogni. E, invece, di tempo non ce n’è stato. La vita di Nicolò il 18 Ottobre 2020 è sfumata via, portandoci a passare uno dei momenti più duri delle nostre vite e che terremo come solco nel cuore per sempre».

Riccardo e Omar però hanno trovato la forza di reagire. E per continuare a vivere insieme a Nicolò hanno deciso di realizzare quel loro sogno di giovani. È stata avviata la produzione dei primi capi di abbigliamento (felpe e magliette) a marchio RON. E ora il brand è pronto a far sentire la sua voce nelle discoteche. Il primo evento targato RON si terrà sabato 12 marzo alla discoteca Nolita di Ponte di Piave.

«Da quel drammatico incidente», continuano Riccardo Gobbo e Omar Marcuzzo, «abbiamo compreso il profondo valore di quel motto che spesso scherzosamente usavamo. Abbiamo scelto di non essere mignolini, di non farci sopraffare dal dolore, di scegliere di inseguire davvero i nostri sogni e di vivere per e con Nicolò. Così abbiamo concretizzato, passo dopo passo, tutto quello che già nel 2017 avevamo pro-gettato, senza cambiare nulla».

«Pensiamo e speriamo», concludono, «che la nostra esperienza possa essere da stimolo per tutti, nessuno escluso, nel credere nei proprio sogni. Ma crederci sempre e davvero, come lo stiamo facendo noi oggi, nella speranza che in tutto questo Mina da lassù ci stia guardando».