Territorio

Confartigianato: Primo maggio tra rabbia e speranza

1 Maggio 2021

“Questo sarà un Primo Maggio tra i più importanti della storia. La nostra economia è stata funestata dalla pandemia e mai come ora le attese, la fiducia e la necessità di consolidare una ripartenza sono fondamentali”. Questo auspica in occasione della Festa dei lavoratori il presidente della Confartigianato Metropolitana di Venezia Siro Martin, che definisce quello che stiamo vivendo “Il più difficile Primo Maggio dall’Unità d’Italia ad oggi”, stilando un piccolo vademecum delle priorità politico sanitarie che servirebbero al nostro sistema produttivo. “Quello che mi auspico è che la vaccinazione prosegua con lo slancio degli ultimi giorni e che si riesca veramente, come ha detto la Regione, a coprire gli over 40 prima dell’estate. Vaccinare le categorie deboli è stata cosa buona e giusta, ma lasciare indietro le fasce d’età produttive forse è stato un’errore, perché questa decisione, forse inevitabile, ha anche inevitabilmente rallentato ancora di più il sistema economico. Su questo molto è stato fatto, ma la fragilità sanitaria della popolazione è ancora alta e frena molte, troppe attività che sono tutt’ora in evidente difficoltà. Come il settore Moda, che sta pagando un prezzo altissimo in termine di calo dei fatturati, quello della Ristorazione, il settore Spettacoli ed Intrattenimento, ma anche il settore Benessere, che ha vissuto più di tutti gli altri in prima linea le drammatiche conseguenze della pandemia con ripartenze e blocchi improvvisi che lo hanno pesantemente penalizzato anche, purtroppo, a causa dell’esplosione del lavoro nero e delle attività abusive”. Ma non solo; per il presidente Martin “Sarà importantissimo vedere come il governo attuerà il nuovo piano fiscale, strumento fondamentale per supportare le imprese e che a nostro avviso dovrebbe tener conto dell’imprecisa efficacia dei decreti ristori, compensando fiscalmente le lacune reali emerse nell’applicazione di questi ammortizzatori aziendali”. Altro tema caldo è quello dell’improvvisa speculazione che sta interessando le materie prime fondamentali non solo nel comparto edilizio, ma in tutti i settori. “C’è in corso una speculazione mostruosa che rischia di frenare la timida ripartenza, anche in un settore strategico come quello dell’edilizia. Dagli ultimi report a nostra disposizione a marzo si osserva un’ulteriore impennata dei costi dei metalli di base, pari al 65,7% su base annua che sicuramente faranno pagare il prezzo di questa bolla al nostro sistema produttivo e sociale. Per questo sarà un Primo maggio di rabbia e speranza, perché se non ci saranno ulteriori ritardi ed errori, e l’attenzione sarà massima una ripartenza, dopo tanto soffrire, è ancora possibile”.